TRIESTE – Agenzia per il Lavoro portuale del Porto di Trieste (Alpt) e Impresa Alto Adriatico hanno le stesse tariffe per la fornitura di lavoro portuale temporaneo.
La prima svolge attività ex Art. 17 della legge 84/1994 allo scalo di Trieste, la seconda a quello di Monfalcone, entrambi gestiti dall’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale. Da un mese l’Authority ha armonizzato le tariffe che le due realtà hanno applicano a terminalisti e Art. 16 per i picchi di lavoro.
Un’armonizzazione che assume particolare significato anche alla luce di quanto sta accadendo a Venezia, dove l’Autorità di sistema ha dovuto modificare le procedure di gara dopo le proteste dei lavoratori che non gradivano un unico bando per i porti di Venezia e Chioggia, proprio per la ricerca di un nuovo Art. 17.
A Trieste si è scelto da subito di mantenere due soggetti, promuovendo tutte le forme di armonizzazione possibili. Anche tramite lo scambio di personale, in caso di necessità.
Alpt è stata promossa ne 2016 su impulso dell’Authority, con l’obiettivo di dare certezza e stabilità ai tanti lavoratori operanti nel settore, nonché di aiutare il porto ad affrontare le sfide del gigantismo navale e della produttività; l’organico operativo di Alpt è oggi di 187 persone.
A Monfalcone, inoltre, è stata prorogata fino a fine anno l’autorizzazione per Impresa Alto Adriatico – che dispone di 68 lavoratori e opera anche a Porto Nogaro – nell’attesa di un nuovo bando. Bando che potrà essere messo in piedi dopo che, a fine giugno, la Capitaneria di Porto di Monfalcone ha richiesto il parere del ministero dei Trasporti per capire se il rilascio dell’autorizzazione ex art. 17 della Legge 84/1994 per Porto Nogaro sia di competenza all’amministrazione regionale oppure dell’Autorità Marittima di Porto Nogaro.
Nel frattempo, la stessa Authority ha anche approvato il nuovo Regolamento per la fornitura di lavoro portuale temporaneo, aggiornato rispetto alla precedente versione.