TRIESTE – Sono entrambi congestionati, anche se per motivi diversi, i terminal container dei porti di Trieste e Capodistria.
Il traffico di contenitori vive evidentemente una fase particolare dove prima la mancanza a poi la sovrabbondanza di vuoti, i ritardi accumulati dalle compagnie, il lento ritorno alla normalità di altri parametri e alcuni fattori locali stanno creando congestioni di non poco conto. E non solo nei terminal portuali. Ne sono esempio quello di Autamarocchi a Trieste e il Cargo Center Graz di Wermdorf, in Austria.
Al porto di Trieste, il gestore del terminal container al Molo VII (Trieste marine terminal) ha stretto le maglie dopo qualche mese di sofferenza e ha posto dei limiti per la consegna dei container in export. TMT si ritrova il piazzale pieno di container vuoti, con problematiche accentuate dalla temporanea chiusura (fino a fine mese) ai treni della linea Pontebbana. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, pare che il tragitto lungo la Slovenia non stia dando problemi, mentre alcune criticità verrebbero riscontrate lungo la tratta che attraversa il Brennero.
Ad ogni modo TMT, alla fine del mese scorso, ha avvisato chi volesse utilizzare il terminal di non consegnare i carichi con eccessivo anticipo rispetto alla data di arrivo in banchina della nave. In particolare, il terminal accetta i contenitori in export (sia via feeder che via camion) per una sola nave oceanica per servizio e non prima di 7 giorni in anticipo rispetto all’ETA della nave. Nel caso in cui non si rispettino le nuove regole, scatteranno le penali, calcolate sul peso della merce.
Al porto di Capodistria, invece, il problema sembra essere diverso. Le criticità, infatti, non sarebbero da addebitare all’eccessivo spazio occupato dai contenitori vuoti, quanto al fatto che i container restano in piazzale per troppo tempo dopo essere stati sbarcati. Problemi già segnalati nei mesi scorsi e che avevano già fatto partire segnazioni ai clienti.
Anche Autamarocchi, con il suo terminal di Trieste a pochi chilometri dal porto, ha fatto sapere ai propri clienti di aver raggiunto un alto livello di saturazione. Da qui la necessità di limitare l’accettazione di container. In particolare di quelli della Maersk i quali, la scorsa settimana, non venivano più accolti al terminal in attesa di tornare alla normalità.
Gli operatori del porto di Trieste segnalano anche problemi al Cargo Center Graz di Wermdorf, dove si sono ammassate quantità eccessive di container vuoti, che sembravano introvabili solo l’anno scorso. Anche in questo caso si va incontro a tempistiche a dir poco incerte, sempre con l’ipotesi che l’origine sia da ricercarsi nei problemi delle compagnie di navigazione, che poi si riversano sui terminal e sui clienti finali.