FIUME – Una superficie di oltre 109mila metri quadrati, dalla palazzina dell’Autorità portuale al Molo Zagabria del porto di Fiume disegna la nuova realtà dello scalo.
Il porto si scrolla di dosso i palazzi fatiscenti ed i percorsi dissestati. I lavori stanno volgendo al termine per portare a nuova vita ai terminal, e giunti quasi al termine sul molo De Franceschi, sul molo Vienna, sul molo Orlando nonché sul tratto che congiunge l’ingresso nel bacino portuale di Žabica alla zona dei silos. Tutta l’area ha un nuovo manto stradale, mentre i binari ferroviari sostituiti con i nuovi, permettono alla Luka Rijeka di movimentare i carichi in modo più efficiente. Anche l’aumento della capacità del porto diventerà realtà quando a febbraio tutti i lavori saranno completati.
Due i soggetti coinvolti nella ristrutturazione: Luka Rijeka e l’Autorità Portuale: il valore dell’investimento è di 32,6 milioni di euro, coperto per l’85% dalle sovvenzioni del Connecting Europe Facility (CEF). I lavori avevano avuto inizio nell’ottobre 2020, dopo una gara pubblica vinta dalla ditta slovena Kolektor Koling.
Ricostruito completamente il sistema di drenaggio e trattamento delle acque reflue, approvvigionamento idrico, reti elettriche e di telecomunicazione. Ripristinati e ampliati 1,6 chilometri di binari per le gru e più di 12 chilometri di binari ferroviari, in conformità con i requisiti infrastrutturali europei. Demolito, inoltre, il grande magazzino, la cosiddetta “Sedmica” (o Settimo). Risistemato il manto stradale tutta questa superficie verrà coperta di tettoie che risolveranno l’annoso problema delle aree di stoccaggio coperte per le merci che non possono essere tenute all’aperto. Questi lavori consentiranno la messa in servizio di infrastrutture precedentemente inutilizzate, miglioreranno l’efficienza della gestione delle merci e consentiranno infine un migliore collegamento del traffico dell’intero porto con la Trans-Rete europea dei trasporti, TEN-T.
E non solo Fiume. Alla fine dell’anno scorso è stato completato un progetto simile di rinnovamento delle aree di traffico e di altre infrastrutture presso il terminal merci alla rinfusa di Buccari, del valore di circa sei milioni di euro e cofinanziato, sempre per l’85% dal Connecting Europe Facility (CEF).