TRIESTE – La costituzione è di qualche settimana fa, ma l’annuncio è di oggi: Compagnia Portuale e MarterNeri spa hanno costituito una Ati (Associazione temporanea d’impresa) per lavorare al porto di Monfalcone.
In realtà le due realtà dovevano fondersi, ma alcuni ostacoli relativi ai diversi passaggi burocratici legati al ramo d’azienda della casa madre di Livorno hanno fatto optare per un rinvio. Una fusione che è stata solo rimandata, anche perché importante dal punto di vista doganale, in quanto risulta fondamentale avere un’unica partita Iva per operare in uno scalo che si sta rivelando sempre più competitivo.
A confermarlo anche il nuovo amministratore delegato di FHP (F2i Holding Portuale) Paolo Cornetto (subentrato ad Alessandro Becce), oggi in visita al sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, assieme a Giancarlo Russo, ad di FHP Compagnia Portuale Monfalcone.
Dopo l’annuncio per la costituzione della Ati, sono stati confermati i programmi di investimento, con i lavori alla palazzina portuale e l’avvio di FHP Monfalcone «verso un’altra, nuova, primavera» ha voluto dire Cornetto, secondo il quale «grazie al Piano regolatore, gli operatori portuali possono contare su nuove possibilità di attracco e organizzazione logistica, assicurando un importante vantaggio competitivo».
Più in generale, gli ingenti investimenti stanno lentamente cambiando il volto e le potenzialità dello scalo: 35 milioni per la nuova infrastruttura ferroviaria e l’elettrificazione delle banchine, 833.750 mila euro di fondi Pnrr per l’implementazione del sistema fotovoltaico del porto e per interventi sulla produzione di energia rinnovabile ed efficienza energetica, 20 milioni per il potenziamento del sistema ferroviario, 7 milioni (già stanziati) e altri 15 milioni di fondi FIAR ancora per il “cold ironing”.
«La portualità dà valore aggiunto economico, sociale e occupazionale a Monfalcone. È un onore accogliere il nuovo amministratore delegato di F2i Holding Portuale: la nostra città – ha detto il sindaco Cisint – fonda molta della propria vita produttiva nell’attività portuale e conferma la posizione sempre più centrale del porto, che già influisce molto sul Pil regionale, su quello nazionale e soprattutto dimostra come l’economia del mare non sia solo navalmeccanica».
A Monfalcone, inoltre, c’è grande attesa per le operazioni di dragaggio (valore di circa 20 milioni di euro), con un intervento che la comunità portuale attende da oltre 20 anni. Nel frattempo è stato attivato il protocollo d’intesa per la sicurezza da parte dell’Autorità di Sistema Portuale, le aziende e le organizzazioni sindacali: «Con l’ingresso dei RRLLSS (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) di sito nel porto di Monfalcone si è fatto un ulteriore passo avanti per garantire maggiore sicurezza ai lavoratori» ha aggiunto il sindaco.