TRIESTE – Il futuro terminal multipurpose che Adria Port (società di diritto ungherese) realizzerà nell’area meridionale del porto di Trieste sarà gestito da Jens Peder Nielsen.
Il manager danese resterà in forza a Samer Seasports (DFDS), dove si trova dal 2018, ancora per tre mesi.
In cosa consiste il nuovo incarico e da quando prenderà il via?
«Sarò managing director di Aquila srl, società locale di Adria Port e il nuovo incarico partirà il 1 maggio. Fino ad allora resto ad di Samer Seaports. All’inizio seguirò tutta la fase di implementazione e poi la gestione del terminal» spiega Nielsen

Quali sono le tempistiche del progetto per il nuovo terminal?
«Mi sto informando nel dettaglio, ma so che si punta ad essere semioperativi nel 2027. È un progetto che si sviluppa su 32 ettari ed è quindi impensabile che sia tutto pronto tra due anni. C’è ancora in ballo lo studio per la Valutazione di impatto ambientale. Ci vuole tempo, ma, dalla mia esperienza, posso dire che non c’è niente di non superabile».
Che traffico si potrà vedere all’inizio, ci sono rapporti con realtà locali?
«Sono già state avviate trattative con realtà locali perché possano sfruttare il terminal portando i loro traffici».
Ci sono margini per la crescita del Ro-Ro al porto di Trieste?
«A livello macro sappiamo che il 50% del traffico tra Turchia e Italia va via strada e quindi c’è margine di crescita. Saremo un terminal neutro, aperto al mercato, anche se è ovvio che il governo ungherese ha deciso di investire per favorire il traffico con l’Ungheria».
Faccia un bilancio dei suoi anni a Trieste alla guida di Samer seaports
«Posso dire che è stata una bellissima esperienza, un bel lavoro di trasformazione da una realtà nata per essere solo al servizio del traghetto, fino a un’azienda con il suo traffico e la sua organizzazione. Sono stati fatti molti passi in avanti sui temi della sicurezza e della produttività, con una crescita importante sia sul lato mare che sul traffico intermodale. Per me è arrivato il momento di provare qualcosa d’altro, ma non posso che ringraziare gli azionisti di Samer Seaport che mi hanno dato l’opportunità di fare questo percorso».
Quindi è nata da questa esperienza positiva la decisione di restare a Trieste?
«Qui c’è aria di crescita. È uno dei motivi per i quali ho deciso di rimanere a Trieste. Non è facile trovare un porto dove c’è questo genere di atmosfera».