TRIESTE – Un grande passo avanti per il porto di Trieste: tutti concordi i commenti per l’approvazione del finanziamento pubblico al Molo VIII del porto di Trieste, ora in attesa dell’iter burocratico rimanente.
«Siamo entusiasti che il procedimento che porterà alla realizzazione del molo ottavo stia procedendo attraverso lo strumento del PPP (partenariato pubblico privato, ndr). Pubblico e privato investiranno assieme sulla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza europea e che contribuirà alla crescita e sviluppo della nostra città, regione e Paese. Siamo felici che il nostro progetto abbia trovato un così significativo supporto corale da parte di tutte le istituzioni ed in particolare del Governo, dai Ministeri dei Trasporti e delle Finanze, dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e dalla nostra Autorità di Sistema Portuale». Questo il commento di Antonio Barbara, amministratore delegato di HHLA Plt Italy, la controllata di HHLA Amburgo che si occuperà della costruzione del futuro terminal container del porto di Trieste.
«HHLA Plt Italy sta vivendo un periodo di crescita eccezionale in controtendenza rispetto all’attuale contesto geopolitico. È importante adesso – spiega Barbara – che i progetti ed i processi autorizzativi procedano nel modo più celere possibile. Penso non solo al procedimento relativo alla realizzazione del molo VIII, ma anche a quello relativo alla grande stazione di Servola ed alla bonifica ambientale della ex Ferriera. Questa è la nostra occasione per creare a Trieste un importante polo logistico al servizio non solo dell’Europa centro-orientale, ma anche dell’industria e dei consumatori dell’Italia orientale».

Va ricordato, che a fine luglio dello scorso anno le società ICOP, HHLA Plt Italy e Logistica Giuliana avevano inviato all’Autorità di sistema portuale una proposta di partenariato pubblico privato (PPP) per la realizzazione di un terminale marittimo contenitori, richiedendo, al contempo, una dichiarazione di interesse pubblico per l’opera.
Il piano di fattibilità tecnico-economica presentato di proponenti, nella prima fase del Molo VIII prevede un grande nuovo terminal containe (già previsto dal Piano regolatore portuale approvato nel 2016), la cui realizzazione costituisce il principale obiettivo di crescita del porto di Trieste, in quanto opera funzionale a garantire lo sviluppo dei traffici e in grado di servire un’importante ambito dell’Europa centro-orientale.
Il progetto è stato concepito per consentire la futura crescita del terminal, con una capacità totale di 1,6 milioni di Teu/anno, svolgendo così un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’accesso marittimo all’Europa del Sud.
Il PPP presuppone la stipula di un contratto a lungo termine, per un costo di 315 milioni di euro, di cui 206,8 coperti dalla parte pubblica. Il via libera del CIPESS è propedeutico al decreto di finanziamento della parte pubblica dell’opera da parte del ministero Infrastrutture e Trasporti.

«Con il via libera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) al finanziamento destinato al nuovo terminal container del Molo VIII si apre una nuova stagione per il porto di Trieste, che aggiunge al suo ruolo nell’Alto Adriatico un altro importante tassello nell’ambito della logistica tra il Mediterraneo, l’Europa e il Far East». Così si è espresso il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alla notizia della decisione presa dal Cipess.
«Questo intervento, oltre che ad accrescere le potenzialità dello scalo e dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale – ha aggiunto Fedriga – avrà enormi ripercussioni anche sotto il profilo economico ed occupazionale del Friuli Venezia Giulia. Non dimentichiamo infatti, che l’investimento pubblico-privato porterà lavoro sia nella fase di costruzione del molo sia quando esso diventerà pienamente operativo con il conseguente incremento del traffico merci. Trieste e il Friuli Venezia Giulia aggiungono così un importante tassello nello sviluppo della piattaforma logistica del centro Europa, dando così alla nostra Regione un ruolo rilevante nello scacchiere economico internazionale».