VENEZIA – Lunedì e mercoledì la Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Venezia ha disposto il fermo amministrativo di due navi da carico battenti bandiera della Liberia.
La cosiddetta “detenzione” è stata ordinata durante l’attività di verifica effettuata a bordo di navi straniere a Porto Marghera. Il team ispettivo ha riscontrato il mancato rispetto degli standard minimi previsti dalle vigenti normative internazionali, verificando numerose irregolarità in materia di sicurezza della navigazione e della tutela dell’ambiente marino.
A bordo delle due navi sono state rilevate rispettivamente 17 e 15 difformità di varia natura, quali la carente preparazione degli equipaggi nella gestione delle situazioni di emergenza (tra le quali il caso di incendio a bordo), la scarsa manutenzione degli impianti di bordo, le negative condizioni di vita e di lavoro dei marittimi imbarcati, nonché ulteriori mancanze potenzialmente pericolose per l’ambiente marino e costiero.
Si è trattato di numerose violazioni di Convenzioni internazionali, tra le quali spiccano la SOLAS (Safety of Life at Sea), sulla salvaguardia della vita umana in mare, e la MARPOL (Marine Pollution), per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi. Una delle due navi fermate era già stata sottoposta a precedenti provvedimenti di detenzione da parte di altri ispettori europei. Al terzo fermo consecutivo, si verificheranno le condizioni necessarie per l’adozione del provvedimento di bando, che comporta l’espulsione dai paesi firmatari del Memorandum per un periodo di tre mesi.
I mercantili non potranno lasciare gli ormeggi sino a che non verranno poste in essere tutte le misure correttive necessarie per ripristinare le condizioni di sicurezza.
L’Italia è parte contraente del Memorandum di Parigi del 1982, accordo internazionale tra gli stati europei ed il Canada, siglato allo scopo di prevenire l’ingresso di navi sub-standard nei porti ricadenti nella propria giurisdizione.