TRIESTE – I bandi pubblicati ad oggi per le ipotesi di escavo del Canale Petroli e del Vittorio Emanuele non comprendono i lavori ma solo la progettazione e lo studio di impatto ambientale.
Il Commissario per le crociere di Venezia – che è lo stesso presidente dell’Autorità di sistema portuale, Fulvio Lino Di Blasio – ha ritenuto utile pubblicare un aggiornamento e una spiegazione in merito ai bandi per l’affidamento della progettazione degli interventi manutentivi dei canali portuali.
Ripartite già nelle scorse settimane, ma forse mai veramente sopite, le polemiche per il rischio ambientale hanno trovato oggi nuova linfa sulla stampa locale (La Nuova di Venezia e Mestre). Citato uno studio nell’ambito del progetto Corila Venezia 2021 e riportati i timori di studiosi secondo i quali, l’escavo dei canali produrrebbe, in maniera praticamente certa, pericolose dispersioni di inquinanti in Laguna.
Il Commissario per le crociere chiarisce che quelli pubblicati finora sono “bandi di progettazione e studio impatto ambientale” e non di progettazione ed esecuzione delle opere. Tutti i progetti, infatti, saranno comunque assoggettati a VIA (senza verifica di assoggettabilità), su indicazione precisa dello stesso Commissario, “… proprio in ragione della decisa adozione di un approccio concretamente orientato alla realizzazione di un sistema portuale sostenibile. In sede di valutazione VIA verrà definita la compatibilità ambientale degli interventi, anche in relazione agli inquinanti che questi interventi dovranno prendere in considerazione” si legge in una nota.

Ad oggi sono stati pubblicati bandi per la progettazione (compresi rilievi, indagini e caratterizzazioni), dello studio di impatto ambientale, della direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza del sito (a beneficio del porto, del Provveditorato e della città) per la messa a dimora di sedimenti lagunari lungo il canale Malamocco Marghera. Si tratta di un bando di servizi tecnici (non di lavori) dell’importo di 3.203.800 euro, finalizzato allo svolgimento di tutti gli studi, le indagini e i progetti necessari alla Valutazione di Impatto Ambientale nazionale, solo a seguito della quale si procederà allo sviluppo della progettazione esecutiva e, attraverso ulteriore gara pubblica, all’affidamento dei lavori. L’intervento è previsto in due stralci, con una capacità di circa 3 milioni di metri cubi ciascuno e un costo di complessivi  41,5 milioni di euro. Sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte ed entro la prossima settimana è prevista la conclusione delle operazioni di gara con l’individuazione dell’operatore economico primo in graduatoria.
È stato pubblicato anche il bando per l’affidamento della progettazione (compresi rilievi e indagini), degli studi specialistici su modello matematico, dello studio di impatto ambientale, della direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza del sito per il dragaggio del canale di accesso alla Stazione marittima, il Vittorio Emanuele III. Si tratta di un bando di servizi tecnici, anche in questo caso non di lavori, per 1.999.200 euro. Dopo gli studi, la VIA e poi la progettazione esecutiva e, attraverso ulteriore gara pubblica, l’affidamento dei lavori. L’intervento è previsto in due stralci, per complessivi 1.280.000 metri cubi: il primo stralcio, interamente finanziato e del costo di 21 milioni di euro, consentirà di riportare il canale ad una profondità di -8.0 metri s.m.m. (a fronte degli attuali -7,5 m e dei -11 m presenti in passato) con una larghezza della cunetta a 70 metri (rispetto agli attuali 50 m); il secondo stralcio, per il quale è stata richiesta un’integrazione di finanziamento e del costo di 18.500.000 euro, consentirà di riportare il canale ad una profondità di -9.0 metri s.m.m. con una larghezza della cunetta a 80 metri. Tale intervento consentirà il raggiungimento alla odierna stazione marittima di navi da crociera medio-piccole. Al momento il bando è in pubblicazione e la scadenza per la presentazione delle offerte è prevista il 14 novembre.

Entro novembre, invece, saranno pubblicati il bando per la progettazione del dragaggio del Canale Malamocco Marghera. Ancora una volta bando di servizi tecnici (non di lavori) dell’importo di 5.489.000 euro, al quale faranno seguito la VIA la progettazione esecutiva e, attraverso ulteriore gara pubblica, l’affidamento dei lavori. Anche qui due stralci per complessivi 2,6 milioni di metri cubi: il primo (costo di 87,7 milioni di euro) prevede un dragaggio di circa 1,9 milioni di metri cubi, per consentire di migliorare le condizioni di navigabilità, riducendo le restrizioni in condizioni meteo-marine avverse, e realizzare parte delle barene lungo il canale come previste dal progetto Channeling; il secondo stralcio consentirà di raggiungere i livelli di navigabilità in sicurezza prefissati anche in condizioni meteo-marine avverse. L’aggiudicazione è prevista a dicembre 2023.
E ancora il bando per l’affidamento delle caratterizzazioni dei sedimenti provenienti da dragaggi. Si tratta di un bando di servizi dell’importo di 2.837.000 euro, finalizzato ad individuare laboratori qualificati per l’esame dei sedimenti dragati secondo il Nuovo Protocollo Fanghi, pubblicato nel 2023, che prevede lo svolgimento, in aggiunta alle analisi di natura chimica, anche di specifiche analisi di natura eco-tossicologico. Dopo le caratterizzazioni, si potrà conoscere se e quali sedimenti derivanti dalle manutenzioni dei canali potranno essere riutilizzati in laguna all’interno delle barene, oppure dovranno essere conferiti all’interno del nuovo sito, ovvero, essere allontanati dalla laguna e collocati in discarica. L’aggiudicazione è prevista a dicembre 2023.

«L’attenzione alla sostenibilità ambientale in laguna è centrale nel lavoro quotidiano della struttura che presiedo. Lo dimostra il fatto che abbiamo scelto di chiedere la valutazione di impatto ambientale – chiarisce il Commissario Fulvio Lino Di Blasio – sui progetti di manutenzione dei canali portuali anche laddove non strettamente necessaria. Lo abbiamo fatto perché è ora di voltare pagina e di cambiare registro, di andare avanti in modo sostenibile, contemperando l’operatività portuale con la massima tutela possibile dell’ambiente lagunare. I pescaggi necessari, infatti, saranno in linea con il Piano Regolatore portuale o addirittura inferiori di 2 metri rispetto a quanto autorizzabile, come ad esempio per il canale Vittorio Emanuele III. Inoltre, i progettisti che risponderanno ai bandi sono chiamati a individuare tecniche di manutenzione innovative che minimizzino gli impatti ambientali delle operazioni di ripristino e tutela lagunare, anche perché tale aspetto avrà un peso importante nella definizione della graduatoria finale».
«La struttura commissariale – ha aggiunto Di Blasio – ha stanziato complessivi 900 mila euro per ulteriori studi scientifici volti ad analizzare, con il coinvolgimento di esperti specialisti, tutte le questioni ambientali rilevanti ai fini della salvaguardia della Laguna di Venezia. In tal modo saranno esaminati e studiati tutti i possibili effetti degli interventi previsti, condividendo i risultati in forma pubblica. Sarà possibile così fornire i dovuti e fondamentali chiarimenti rispondendo, ad esempio, ai timori in merito a presunti nuovi fenomeni idrodinamici che deriverebbero da un incremento della profondità del canale di accesso alla odierna stazione marittima dagli attuali 7,5 m ai 9 m ad intervento eseguito».
Di Blasio, infine, ha ricordato come il nuovo Protocollo fanghi escluda categoricamente la possibilità che fanghi inquinati possano restare in laguna e, pertanto, “laddove con le caratterizzazioni fossero rilevati sedimenti inquinati, con l’intervento di manutenzione ne sarà garantita la definitiva rimozione e conseguente allontanamento dalla Laguna di Venezia”
Per quanto riguarda i sedimenti non inquinati, ma comunque aventi caratteristiche che, secondo il nuovo Protocollo fanghi, non li rendono idonei ad essere collocati in barena, saranno collocati nel nuovo sito che dovrebbe garantire un confinamento permanente, impermeabile all’acqua, tale da impedire ogni rilascio di inquinanti nell’ambiente circostante.