TRIESTE – Soddisfazione per il prossimo insediamento a Porto Marghera di un hub logistico di Volkswagen, la certezza che l’attività portuale aiuterà l’economia regionale e la necessità di nominare quanto prima i verti dell’Authority.
Il presidente di Vpc (Venice port community), Davide Calderan, interviene sugli argomenti caldi del sistema logistico portuale di Venezia, dopo l’annuncio da parte dell’Authority dell’arrivo della società tedesca sull’area a ridosso della banchina ex Sirma.
«La comunità portuale non può che essere felice per la decisione del Gruppo Volkswagen di eleggere il porto di Venezia a centro per le spedizioni verso l’Asia. Per noi si tratta di un ulteriore sviluppo che permette di valorizzare Porto Marghera, portando benefici a molti operatori». Così si è espresso Calderan, spiegando che ciò consentirà al porto una maggiore valorizzazione di tutta l’area: «Con l’arrivo di Volkswagen, si utilizzerà un’area portuale al momento non sfruttata, consentendo un’ottimizzazione dei processi da parte di tutte le imprese che contribuiscono a questa economia, consentendo così a propria volta un avvio degli investimenti volti a migliorare tale attività. Oltre a questo, c’è l’aspetto tecnico dei costi. Riuscire a gestire al meglio spazi e trasporti, può consentire alle imprese di abbassare i costi, generando a cascata un guadagno per tutti gli attori. Ovviamente, non possiamo che esser contenti».

Calderan ha aggiunto che questo avrà ripercussioni positive con il territorio: «Il legame che il gruppo tedesco consolida con il territorio Veneto fornirà anche un indotto considerevole, perché tutte le aziende che gravitano attorno al mercato automotive potranno cercare di arginare le perdite degli ultimi mesi derivanti dal calo delle commesse. Ancora una volta emerge la centralità dell’economia portuale nel sistema-Veneto, Porto Marghera non può essere lasciata a sé stessa perché traina un settore che fa bene a tutti. E proprio per l’eterogeneità delle economie a cui il porto può esser messo a servizio, non è da sottovalutare. La risposta alle crisi economiche che si palesavano fino a qualche mese fa, passano anche per qua, per Marghera, per il Porto, che aiuta così il resto del territorio».

Da ultimo, Vpc, il consorzio che riunisce tutti i maggiori operatori del sistema portuale di Venezia, chiede che si faccia luce sul futuro del porto. “È necessario che quanto prima la politica decida chi guiderà per i prossimi anni l’Autorità portuale, un clima di incertezza e di stallo non giova a nessuno, servono decisioni rapide per programmare il futuro” si legge in una nota per i media.