TRIESTE – Accogliendo alcune istanze di operatori e stakeholder, la Commissione consiliare della Regione Friuli Venezia Giulia ha dato il vai libera in settimana al disegno di legge su “Sviluppo, promozione e primo supporto finanziario del settore nautico regionale”.
Si tratta di un passo importante berso l’approvazione definitiva di una normativa all’avanguardia in Italia, in una regione al terzo posto per numero di ormeggi su ogni chilometro di costa.
«Alla base di questo disegno di legge c’è la necessità di porre le basi normative e finanziarie per consentire agli operatori del settore di adattarsi rapidamente alle nuove tendenze e alle esigenze del mercato sempre più improntato ai valori della sostenibilità sia ambientale, che sociale ed economica. Si tratta del primo disegno di legge regionale relativo al settore della nautica, elaborato a partire dal confronto con tutti gli stakeholder e le associazioni di categoria. La sua approvazione – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini – porterà con sé anche importanti risorse economiche per il comparto, basti pensare che per il biennio 2025-26 sono già state stanziate risorse pari a 2,4 milioni di euro».
La legge, una volta approvata dal Consiglio regionale, dovrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2025, con l’obiettivo di tracciare una nuova rotta nella legislazione regionale e nazionale della nautica, ampliando l’orizzonte dell’economia del mare.
La Regione Fvg, quindi, è decisa ad affrontare con una norma il rilancio del settore della nautica da diporto. Settore con il più alto moltiplicatore in termini di posti di lavoro. Un addetto direttamente impiegato in un porto turistico ne conta sei nell’indotto, in una regione che ospita 25 porti turistici con oltre 15mila ormeggi: dopo la Liguria e la Toscana, il Friuli Venezia Giulia è la regione italiana con il maggior numero di ormeggi per chilometro di costa.
Nel corso dell’esame del testo, sono stati introdotti importanti concetti, come la pianificazione, attraverso l’istituzione di un tavolo permanente della nautica e dell’economia del mare, e il monitoraggio dei posti barca, con l’avvio di un vero e proprio Masterplan dei porti turistici.