TRIESTE – Cantiere Navale Vittoria di Adria (Rovigo) è ricorso al Tribunale per chiedere la “Misura protettiva”: stop per 60 giorni a qualsiasi azione che potrebbe mettere in difficoltà l’azienda.
Il problema sembra essere una crisi di liquidità e un’eccessiva esposizione bancaria, pur con un portafoglio di commesse di tutto rispetto e con un’attività che, di fatto, non si è mai fermata. Post pandemia e situazione dell’economia globale – secondo quanto riportato da media locali – sembrano aver compromesso l’azienda della famiglia Duò, che avrebbe però già trovato attraverso l’advisor Kpmg, possibili acquirenti per la maggioranza della società.
La fase di tutela che, se il Tribunale di Rovigo dovesse dare il via libera, avrà inizio nelle prossime settimane, dovrebbe garantire l’ingresso di forze fresche e lasciare una quota significativa all’attuale proprietà. L’obiettivo dell’operazione è il rilancio dell’azienda.
Ad agosto, era stata la volta di Vittoria Yachts (controllata da Cantiere Navale Vittoria) ad annunciare nuovi soci nel capitale aziendale, per supportare un piano industriale di crescita e di posizionamento sul mercato dello yachting.
Uno dei pilastri del piano industriale di Vittoria Yachts è il progetto dell’hub di Monfalcone, dove già si trova l’headquarter operativo della società.
Lo sviluppo di VY era stato concepito anche per permettere alla famiglia Duò, proprietaria di Cantiere Navale Vittoria, di concentrarsi sull’espansione del business legato alla produzione di navi defence & security.