TRIESTE – Non solo metallo ma Gigabyte, connessioni ed elettronica.
In un’ora e mezza di discorso che ha affascinato la platea, ieri a Genova l’ad di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, ha presentato la cantieristica del futuro secondo il Gruppo leader mondiale nel settore. L’occasione è stata fornita dal Supplier Summit tenutosi ieri a Genova. Sono oltre 12.000 le aziende che compongono la base fornitori di Fincantieri, provenienti da oltre 50 Paesi e 5.700 di queste lavorano con i cantieri italiani.
Le aziende presenti all’incontro rappresentano complessivamente un fatturato aggregato annuo di 158 miliardi di euro e un impatto occupazionale pari a più di 556.000 dipendenti.
Tra queste, ci sono imprese di tutte le dimensioni: il 34% sono di grandi dimensioni, il 40% medie, il 22% piccole e il 4% micro. Complessivamente, il 66% sono quindi Pmi. Il comparto della navalmeccanica è, storicamente, uno dei più importanti dell’intero cluster marittimo, ma più in generale è una delle eccellenze produttive italiane, in grado di esportare volumi importanti grazie a prodotti di eccellenza dal contenuto tecnologico e di design che non hanno uguali nel mondo.
L’intero comparto include sia i cantieri navali maggiori appartenenti al gruppo Fincantieri, sia la moltitudine di imprese manifatturiere e di servizio che contribuiscono alle costruzioni navali con ruoli diversificati, spesso come contractor delle grandi aziende che organizzano i cantieri.
Le analisi svolte hanno mostrato come Fincantieri rappresenti davvero un unicum nella produzione industriale italiana. La capogruppo realizza, infatti, in Italia circa l’80% dei suoi acquisti rivolgendosi ad un parco fornitori composto da PMI altamente specializzate in diversi macro-settori, per le quali Fincantieri rappresenta un vero e proprio Capo Filiera sia per lo sviluppo dell’innovazione che per l’accesso a nuovi mercati altrimenti irraggiungibili a causa delle ridotte dimensioni.
Il moltiplicatore della produzione di Fincantieri è superiore a 4. Per ogni euro di produzione di Fincantieri se ne attivano ulteriori 3 nel resto dell’economia italiana. L’impatto sull’occupazione è ancora più alto. In media i circa 9.700 addetti Fincantieri S.p.A. attivano ulteriori circa 29.000 addetti indiretti di primo livello (appalti con fornitura di manodopera) a cui si aggiungono circa 10.000 addetti di secondo livello (per la fornitura di semilavorati e materiali finiti).
Il moltiplicatore diretto e indiretto dell’occupazione è, quindi, pari a 5. Per ogni addetto Fincantieri se ne attivano poco più di 4 nei settori di fornitura. Inoltre, sono stimabili in circa 13 mila gli ulteriori addetti attivati dalle spese delle famiglie dei 48.000 occupati attivati direttamente e indirettamente. Questo porta il moltiplicatore totale dell’occupazione a 6.