TRIESTE – Oltre 600 ospiti, tra i quali i vertici della stessa Msc, un ministro e le autorità locali hanno assistito oggi al Molo VII del porto di Trieste al “varo” della “Nicola Mastro”, 400 metri di lunghezza e 24mila Teu di capacità (fino a 2000 reefer), parte della classe “Celestino Maresca”.
La nave, è stato sottolineato più volte, presenta tecnologie all’avanguardia sul fronte ambientale che permettono di ridurre sensibilmente le emissioni, sia in navigazione che in ormeggio.
Il terminal container del porto di Trieste non è attrezzato per operare simili colossi (si tratta di una delle portacontainer più grandi al mondo e la nave più grande mai entrata al porto di Trieste), ma due nuove gru di banchina sono già state ordinate e in un futuro non troppo lontano forse si potrà vedere la “Nicola Mastro” ormeggiare di nuovo al Molo VII. Questo l’augurio che oggi ricorreva nei colloqui degli operatori che hanno assistito alla cerimonia,
Dopo aver scalato i porti cinesi, Singapore, King Abdullah in Arabia Saudita, Ashdod in Israele, Fos sur mer in Francia e Gioia Tauro, Genova e La Spezia in Italia, la nave è giunta a Trieste per dare un preciso segnale da parte di Msc in merito all’impegno verso il porto giuliano. Domattina riparte per il Far East.
«Con questo evento Trieste e il gruppo MSC danno un importante messaggio al mondo rispetto alla formidabile potenzialità di sviluppo del porto di Trieste. Navi come queste presuppongono una grande capacità di gestione logistica dell’intero sistema. Infatti, stiamo lavorando e investendo in maniera forte e costante dal punto di vista delle infrastrutture ferroviarie, in un processo di integrazione continuo rispetto ai nodi regionali e internazionali. Ma questa giornata – ha detto Zeno D’Agostino, presidente Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale – dimostra soprattutto il consolidamento della partnership con MSC, un grande player globale che ha investito nel nostro scalo portando avanti una serie di operazioni logistiche complessive che gravitano intorno al porto e che vedono nella ferrovia l’elemento cardine di crescita e di connessione con il Centro Est Europa, nostro bacino di mercato naturale».
Da tempo, ormai, il porto di Trieste spedisce e riceve oltre il 50% delle merci via treno, mettendosi in testa alla classifica italiana degli scali per numero di convogli.
MSC dispone di una flotta di 760 navi e 70 terminal gestiti nel mondo (12 in Italia) e nel 2022 ha movimentato 1,8 milioni di Teu in Italia con 19 porti serviti, per 773mila Teu trasportati via camion e via ferrovia con 115 coppie di treni settimanali.
Il gruppo MSC ha una presenza capillare in tutto il territorio italiano, con l’obiettivo di creare sinergie tra trasporto marittimo e terrestre collegando i porti alle destinazioni nel Nord Italia in massimo due giorni di transito. Il network ferroviario è in costante sviluppo tanto che gli investimenti nel trasporto ferroviario tramite la società del gruppo Medlog, nel 2022 hanno consentito di ridurre di 170mila tonnellate le emissioni di Co2 contribuendo a decongestionare il traffico su gomma evitando oltre 22 mila viaggi via camion.
«La Regione da tempo è impegnata nello sviluppo logistico di quest’area, investendo nel porto di Trieste, negli interporti e nei collegamenti ferroviari. Questa è una piattaforma fondamentale per il collegamento dell’intera Europa con il resto del mondo che stiamo supportando grazie a una straordinaria alleanza fra istituzioni e grandi player privati. Una scelta vincente che nel prossimo futuro darà nuove opportunità di crescita al nostro sistema. Questa è la migliore occasione per complimentarsi con MSC per la scelta strategica effettuata da questa realtà leader mondiale nei trasporti e nella logistica. È la dimostrazione – ha sottolineato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga – che si possono tenere insieme sviluppo tecnologico, impresa e sostenibilità ambientale. Questa visione di lungo termine, che va presa ad esempio a tutti i livelli, è la migliore garanzia di crescita».
Ed è proprio il trasporto intermodale, che utilizza le linee ferroviarie per collegare i porti italiani alla rete TEN-T, uno dei punti di forza del porto di Trieste e di Trieste Marine Terminal, che nel 2022 ha segnato volumi in costante crescita con 585 navi operate e un +68% rispetto al 2016 nei Teu movimentati. Dal terminal sono stati gestiti 3.725 treni (+127% rispetto al 2016), con una movimentazione via ferrovia di 221.000 TEUS (+195% rispetto al 2016).
Il Molo VII è ora in attesa di una prima fase di prolungamento, dell’acquisto di nuovo equipment (a cura di TMT) e dei lavori da 105 milioni di euro per il consolidamento della struttura, grazie al Fondo complementare al Pnrr. Ultima novità, l’affidamento dei lavori per l’elettrificazione delle banchine.
Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento ha dichiarato: «Oggi rappresento a questo evento il primo governo che ha voluto istituire il Ministro per il Mare, che ha varato un programma per il mare e che ha scelto Trieste per illustrarlo (a metà settembre, ndr). Il mare e l’economia blu sono centrali per l’esecutivo Meloni e per l’Italia perché il mare ha una enorme valenza e strategicità logistica, commerciale e turistica».