TRIESTE – Nel settore container, i porti italiani dell’Alto Adriatico perdono terreno e chiudono il 2021 con segno negativo. Cresce invece il porto sloveno di Capodistria che sfiora il milione di Teu movimentati.
I dati non sono ancora quelli validati dalle rispettive Autorità portuali e attesi nelle prossime settimane, ma i numeri si potranno discostare ben poco da quelli disponibili. Al porto di Trieste si registra un calo di circa il 3,9% con un totale di 745.241 Teu contro i 776.022 del 2020. In particolare, Trieste marine terminal perde il 5,18% con un totale di 652.319 Teu passati per il Molo VII. Se proprio si volessero cercare aspetti positivi, si potrebbe notare che a TMT hanno registrato una crescita di container pieni sia in import che in export e che sono in aumento sia il numero di treni che il traffico di break bulk. La pandemia si fa sentire anche a Venezia – dove i fattori di calo potrebbero però dipendere anche da altri aspetti – con una diminuzione dei Teu dai 528.676 del 2020 ai 514.881 del 2021 e quindi con un complessivo -2,6%. A Porto Marghera però, la situazione è più articolata, con il TIV (Terminal Intermodale Venezia) del gruppo MSC (prima compagnia armatoriali al mondo) che cresce di ben l’8,6% a poco più di 296mila Teu.
Pesante invece il segno negativo di Vecon, società del gruppo PSA di Singapore, leader nel mondo proprio nella gestione dei terminal container. Con 218.731 Teu, infatti, il calo è stato del 14%, anche se le prospettive di riequilibrio con TIV sono buone già a partire dai primi mesi del 2022. Un calo costante negli ultimi anni, quello registrato a Marghera nel settore container, con i due terminal che nel 2022 dovrebbero ospitare parte del traffico passeggeri escluso da Venezia con il decreto sulle grandi navi da crociera.
Cambia la musica sull’altra sponda del mare Adriatico dove Capodistria, come annunciato a fine anno, fa il nuovo record con 997.574 Teu movimentati e una crescita del 6%, sfiorando ancora una volta la soglia psicologica del milione di Teu.
Qui gli aspetti positivi non mancano e Luka Koper (società di gestione dello scalo) lo fa notare, attribuendo la crescita alla graduale ripresa dell’economia globale registrata nel 2021 e il rafforzamento dell’attività economica nel contesto internazionale, che ha influenzato i risultati commerciali della società. Il traffico complessivo – sempre nell’anno appena trascorso – ha raggiunto i 20,8 milioni di tonnellate: un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. In crescita entrambi i traffici strategici per il porto di Capodistria: container e automobili.
Non ancora disponibili, invece, i dati di traffico di fine anno per il terminal Adriatic gate di Fiume in Croazia, che però nei primi nove mesi dell’anno aveva fatto registrare una crescita di circa il 3% dei Teu, confermando così il trend degli ultimi anni. Grandi novità sono attese, anche se non a breve termine, proprio a Fiume, dove il nuovo terminal di Apm Terminals potrebbe spostare gli equilibri dell’Alto Adriatico.