VENEZIA – Dopo un incontro tenutosi nei giorni scorsi con l’Authority, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti minacciano lo stato di agitazione sulla questione del lavoro temporaneo nei porti di Venezia e Chioggia.
Le organizzazioni sindacali, con una nota stampa comune, esprimono forte preoccupazione circa il ritardo nella pubblicazione dei bandi per la fornitura di lavoro temporaneo, ex articolo 17 della “legge sui porti”.
“… con specifico riferimento alle lungaggini relative alla pubblicazione dei bandi… risulta fondamentale, nonché improcrastinabile, intervenire quanto prima al fine di adeguare le tariffe “sodali” attualmente in vigore presso il porto di Venezia le quali, come più volte rappresentato, paiono del tutto insufficienti finanche alla copertura dei costi relativi alla forza lavoro, sempre in un’ottica di tutela delle maestranze portuali – si legge nella nota – addette alla fornitura di lavoro portuale temporaneo si richiede, altresì, l’immediata attivazione di quanto disposto ex art. 17, legge 84/1994, comma 15 bis sotto il profilo dei prepensionamenti, con evidenti effetti circa l’allargamento della platea funzionale all’art. 17 del porto di Venezia”
“Nella certezza che l’Autorità di Sistema Portuale in indirizzo vorrà prontamente attivarsi a tutela della dignità e serenità, di tutti i lavoratori portuali interessati e delle relative famiglie che, a tutt’oggi, non hanno alcuna certezza circa il futuro professionale degli stessi, si rimane in attesa di cortese sollecito riscontro precisando che, in difetto, le scriventi sigle sindacali procederanno alla riattivazione dello stato di agitazione mobilitando contestualmente tutte le maestranze portuali”.
La questione era già stata oggetto di uno sciopero a luglio di quest’anno, poi sospeso per il raggiungimento di un accordo tra le parti.