TRIESTE – Dopo il porto di Trieste e altre ipotesi nel Nordest d’Italia per diventare un hub di riferimento nei traffici con l’Ucraina, che Interporto Padova prova a giocare la sua parte.
È arrivato nei giorni scorsi il terzo treno proveniente dalla stazione ucraina di Chop per l’importazione di mais, con un servizio gestito da Lte Group, da poco subentrato a un’altra impresa ferroviaria.
Ogni treno è composto da carri convenzionali per una lunghezza di circa 500 metri, mentre le modalità di trasporto con “big bag”, consente lo scarico tramite carrelli, senza attrezzature dedicate alle rinfuse solide e alle granaglie in particolare.
Ogni convoglio trasporta 1.200 tonnellate di prodotto e il progetto intende aprire una una nuova via di traffico, in alternativa a quella marittima dal Mar Nero, resa impossibile o quantomeno molto difficoltosa dalla guerra tra Russia e Ucraina.
La stazione di scambio di Chop (al confine con Ungheria e Slovacchia) è dotata di alcuni tratti di binari a doppio scartamento. Ciò consente ai treni “europei” di effettuare lo scambio dei carri. La rete ferroviaria ucraina, infatti, ha uno scartamento dei binari più largo rispetto all’Europa Occidentale, in quanto parte dell’ex blocco sovietico.