TRIESTE – I magazzini che verranno abbattuti nelle prossime settimane nel Porto di Trieste non sono quelli che tanti operatori avrebbero voluto. Ma è l’inizio di un’operazione che in pochi anni trasformerà lo scalo e ne rafforzerà la leadership italiana nell’intermodalità.Dopo il recente annuncio di Rete ferroviaria italiana per l’apertura di un collegamento che consentirà di liberare traffico nella stazione di Campo Marzio, nelle prossime settimane si procederà ad una serie di lavori preparatori proprio per il nuovo layout della stazione. Tre magazzini che interferiscono con i binari per la formazione dei treni verranno abbattuti. Bando di gara e affidamento dei lavori sono già avvenuti e, dall’inizio dell’intervento, ci vorranno circa due mesi per il completamento dell’opera. Lo spazio liberato consentirà a RFI di procedere con l’allungamento dei binari e con una serie di interventi che miglioreranno di molto l’efficienza degli impianti. Non ultima la realizzazione di un nuovo Centro di controllo (sarà pronto nel 2024) che eliminerà interventi manuali sui deviatoi.
I tre magazzini sono situati sotto la strada sopraelevata che attraversa il Porto, a due passi dal Molo V, dove si svolge parte del traffico legato ai Ro-Ro dell’Autostrada del mare con la Turchia.
Altre importanti novità riguardano invece il versante Est delle aree portuali, dove l’Authority sta per iniziare i lavori di collegamento tra la rete internazionale e FreeEste. Si tratta in questo caso di una linea a servizio dei magazzini – già di proprietà Wartsila – collocati in regime di Porto Franco a Bagnoli della Rosandra.
Anche in questo caso siamo in dirittura d’arrivo perché l’Authority sta per affidare i lavori di propria competenza, mentre Interporto Trieste (soggetto gestore dei magazzini) sta provvedendo ai bandi di gara per i binari interni alle aree. Entro il 2022, quindi, FreeEste dovrebbe essere collegata alla stazione di Aquilinia dalla quale i treni potranno inserirsi sulla rete internazionale attraverso le gallerie sotterranee che attraversano la città di Trieste. Si tratta di un intervento atteso per dare nuovo slancio all’iniziativa che promette novità non solo per la logistica classica, ma anche per alcune ipotesi di manifattura in regime di Punto Franco internazionale.