TRIESTE – Blocco del Canale di Suez, ETS, elettrificazione delle banchine e fondi per le infrastrutture.
Queste le tematiche affrontate ieri a Monfalcone durante l’incontro tra i rappresentanti della Napa (North adriatic port association) con l’europarlamentare, Anna Cisint, che si è detta disponibile a sostenere le istanze dei porti di Trieste, Venezia, Ravenna, Capodistria e Fiume, che già nei mesi scorsi avevano fatto sentire la propria voce, lamentando la poca attenzione Ue sulle criticità dei traporti via mare nell’area dell’Adriatico. Le doglianze erano state inviate con una lettera alla Commissione europea.
Cisint ha accusato la “gabbia burocratica” dell’Europa di peggiorare le condizioni del settore dello shipping. citando l’ETS (Emissions trading system), la nuova norma per ridurre i consumi di combustibili fossili, come penalizzante per i porti Ue del Mediterraneo e per l’Adriatico.
Opinione condivisa dai presidenti dei porti Napa (reduci da un incontro nella sede di Monfalcone dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale), che hanno anche parlato di rischio isolamento per gli scali rappresentati nell’associazione, a causa della crisi del Mar Rosso.
Chiesti per questo nuovi finanziamenti mirati per i porti nazionali, mentre Cisint a ribadito la disponibilità per continuare la discussione Bruxelles, avanzando il sospetto che i mancati interventi Ue sulla crisi del Mar Rosso abbiano lo scopo di favorire i porti del Nord Europa.
Nei giorni scorsi a Trieste, i rappresentati della North adriatic port association avevano partecipato ai lavori dell’incontro organizzato dall’Ince sui temi della transizione energetica.