TRIESTE – Sono stati avviati nei giorni scorsi gli interventi (ad opera del Consorzio di Bonifica Friulana) per liberare l’area sulla quale verranno depositati i fanghi nella cassa di colmata, derivanti dall’escavo dei fondali del porto.
I lavori, che si concluderanno entro l’estate 2023, sono propedeutici alla realizzazione del dragaggio del canale di accesso. Ciò significa che sui fondali si interverrà a partire dal prossimo settembre (ritardi permettendo) e non già da quest’anno com’era stato annunciato a inizio luglio in maniera forse troppo ottimistica. La cattiva notizia arriva immediatamente dopo quella buona sull’aumento dei pescaggi in banchina, con un’ordinanza che rilancia le prospettive commerciali dello scalo.
Ieri intanto, si è tenuto il primo incontro dopo la stipula dell’Accordo di Programma, tra l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, il Commissario per l’escavo, Aurelio Caligiore, il sindaco di Monfalcone, Anna Cisint e le rappresentanze di Autorità Portuale, ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Capitaneria di Porto, il Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana e il Consorzio di Sviluppo Economico della Venezia Giulia.
Le operazioni di escavo rappresentano un’opera infrastrutturale fondamentale per lo sviluppo e l’attrattività del porto, con le quali verranno aumentati i pescaggi del canale di accesso e del bacino di evoluzione dello scalo, che raggiungeranno la profondità di -12,50 metri sul livello medio del mare. Le tempistiche dei lavori – come già noto da tempo – saranno influenzate delle nidificazioni della fauna in un’area a ridosso degli interventi. Entro la prossima primavera sarà quindi pronta la vasca per accogliere i fanghi e da settembre 2023 si potrà procedere con l’escavo del canale. Sono attualmente in corso, invece, le verifiche (ex art 80 del Codice dei Contratti) per l’affidamento dei lavori per l’escavo all’Ati che si è aggiudicata la gara.
All’ordine del giorno della riunione anche il problema dei rincaro dei prezzi dei materiali, che ha fatto riscontrare una maggior spesa di circa 2,3 milioni di euro rispetto ai 13,2 previsti per il completamento dei lavori. A fronte dell’esistenza di un fondo per sopperire all’aumento dei costi, il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha fatto sapere che entro ottobre saranno stanziati ulteriori 800mila euro a copertura delle somme mancanti.