MONFALCONE – La Capitaneria di porto di Monfalcone ha emesso un’ordinanza per portare a 10,9 metri i pescaggi di altri due accosti lungo la banchina.
«Si tratta di una svolta storica, perché avere a disposizione 3 ormeggi con quel pescaggio in periodi come questo, è molto importante. Nell’attesa che si perfezionino le opere infrastrutturali annunciate, è dunque un fatto estremamente positivo». Il commento entusiastico alla notizia è di Gian Carlo Russo, amministratore delegato di Compagnia portuale di Monfalcone, nonché direttore esecutivo di MarterNeri. L’Allusione al “periodo” fa riferimento al fatto che, con la guerra in Ucraina, le navi di piccole dimensioni che arrivavano dal Mar Nero con le bramme d’acciaio, sono state sostituite da unità decisamente più grandi, perché i traffici si sono spostati verso Far East e Sudamerica. Ma avere accosti migliori, spiega ancora Russo, servirà anche al porto di Monfalcone per avere maggiore appeal sul mercato. Spesso infatti, i potenziali clienti chiedevano con vigore la possibilità di disporre di pescaggi in grado di far ormeggiare navi più grandi.
«Un ringraziamento va rivolto all’Autorità portuale per la manutenzione del fondale e alla Capitaneria per l’importantissima ordinanza. Una parte pubblica che funziona» commenta ancora Russo.
Un primo esempio si è avuto proprio oggi con la TUJU ARROW, cargo da 225 metri e un carico di cellulosa, entrata in porto dopo l’attesa di qualche giorno in rada proprio per problemi di spazio in banchina. Fino ad oggi, infatti, soprattutto con l’arrivo di navi di maggiori dimensioni, spesso si assisteva a un balletto di rimorchiatori per spostare e alternare le imbarcazioni sull’unico ormeggio disponibile con pescaggio a 10,9 metri.
Da domani lo scalo potrà godere di un’offerta commerciale maggiormente diversificata, con benefici di costi per vettori e clienti, ma anche per la sicurezza generale. La fluidità del traffico dovrebbe portare benefici anche alle car carrier di Grimaldi, pur non interessate direttamente dal beneficio dei fondali più accessibili.
L’ordinanza della Capitaneria è stata resa possibile dai rilievi batimetrici svolti lo scorso maggio. La regolamentazione detta i nuovi pescaggi massimi relativi agli accosti 6, 7 e 8 della banchina pubblica Portorosega. In particolare, l’ordinanza consentirà l’approdo di navi mercantili con pescaggio massimo di metri 10,90 non più solo all’accosto 9 ma anche agli accosti n. 7 e n. 8 della banchina. Anche l’accosto n. 6 è stato interessato da una revisione del pescaggio massimo ammissibile, con l’innalzamento progressivo del relativo limite. La revisione dei pescaggi massimi consentiti ha visto l’istituzione di un tavolo tecnico, promosso e coordinato dalla Capitaneria di Porto di Monfalcone con il coinvolgimento dei rappresentanti della locale Autorità di Sistema Portuale e dei Servizi Tecnico Nautici.