TRIESTE – Interporto Centro Ingrosso di Pordenone ha reso noti alcuni dati del business, frutto di strategie di investimento che hanno coinvolto Regione Fvg, Comune di Pordenone e Camera di commercio Pordenone-Udine.
Sono 800 le persone impiegate nella struttura alle porte di Pordenone con 82 aziende insediate per un fatturato annuo di 183 milioni. Molto buone le performance del centro intermodale, con punte di 60 treni merci settimanali verso i mercati di riferimento. . Interporto oggi ha completamente saturato tutte le sue aree e la governance si aspetta che l’intermodalità trascini in chiave logistica l’intero sito pordenonese.
«Siamo diventati uno dei 24 interporti della rete nazionale degli interporti, una scommessa vinta – rileva l’ad della spa, Giuseppe Bortolussi – e tutt’altro che scontata. Siamo aderenti a Uir (Unione interporti riuniti italiani) e hanno votato per noi i maggiori stakeholder, tra cui Parma, Interporto del gruppo Eni, e quindi siamo orgogliosi di questo successo».
«Interporto – sottolinea Bortolussi – non guarda solo alle performance, ma soprattutto a quello che ci dice il futuro. E questo racconta che la logistica avrà un ruolo sempre più pregnante e incisivo per la produzione industriale. L’industria rischia di diventare fortemente penalizzata se non ci sarà un centro di servizi di eccellenza, in grado di far raggiungere le merci in tempi sicuri, con costi altrettanto certi. Oggi, siamo in un bacino (formato da 5 province) dove vengono sviluppati 33 miliardi di esportazioni, di cui Interporto Pordenone, oggi, ne gode di larga parte e potrà goderne ancor più quando saranno completate le opere programmate per realizzare la stazione elementare».
Unica nota dolente, quella della nuova stazione ferroviaria, perché risalente ad una convenzione del 2013. Diventare stazione passante per le merci (una delle 3-4 esistenti in Italia in ambito privato) consentirebbe a Interporto Pordenone di raggiungere i 180 mila teu all’anno e 100 treni alla settimana. L’infrastruttura, una volta realizzata, consentirà di usufruire del doppio ingresso e uscita sia lato Pordenone (dove è già esistente), sia lato Udine.
Interporto con il suo terminal è collegato via treno con Genova, Duisburg, La Spezia, Trieste e Rotterdam, quest’ultimo di importanza capitale, dal momento che è l’hub che porta direttamente in Inghilterra: il Regno Unito è determinante per il territorio, con un miliardo di fatturato.
Un altro argomento importante riguarda la transizione ecologica, con l’abbattimento, nel 2021, di 38mila tonnellate di CO2, prestazione dovuta al trasporto e al fotovoltaico. Per il 2022 la prospettiva è di 50mila tonnellate, mentre l’obiettivo del 2030 è di 100mila tonnellate. Recente infine, la notizia dell’inserimento dell’Interporto di Pordenone nelle liste per le nuove reti Ten-T europee.