TRIESTE – Il Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale ha approvato oggi la Variante localizzata del Piano Regolatore Portuale del Porto di Monfalcone, consentendo così di completare l’iter necessario per dare il via ai lavori di escavo.
La decisione era attesa come una formalità dopo l’approvazione in Giunta regionale di un mese fa, ma va anche notato che l’attesa dura da una ventina d’anni. Ora la Capitaneria di porto potrà consegnare le aree della cassa di colmata e lo specchio acqueo alla ditta incaricata (la gara è già stata effettuata dalla Regione) di eseguire l’escavo. Sarà questa la conseguenza più diretta dell’atto approvato oggi, anche se la Variante costituisce la base per lo sviluppo futuro dello scalo. Tra gli interventi previsti, infatti, anche quelli lungo la banchina che, una volta rivisitata, sarà una delle più lunghe d’Italia. Previsto anche l’ampliamento delle aree operative retro banchina, il potenziamento delle opere di difesa foranee e la creazione di nuove casse di colmata. Gli investimenti necessari, per tutti gli interventi, ammontano a circa 374 milioni di euro, distribuiti in 12 anni e tre fasi attuative. Previsto un terminal multipurpose e delle Autostrade del mare sul nuovo terrapieno e sulla porzione orientale della vasca di colmata esistente (piazzale di circa 630mila metri quadrati). La nuova banchina di 1.430 metri, sommata a quella esistente, sarà lunga 2.740 metri, con fondali fino a 14,5 metri e aree a terra che dovrebbero raggiungere i 160 ettari.
«Si tratta di un passo fondamentale per due motivi: il primo è che consentirà investimenti importanti nella nostra città, il secondo è che finalmente l’escavo potrà diventare una realtà» ha commentato Anna Maria Cisint, da pochi giorni rieletta sindaco di Monfalcone.
Sotto il profilo della logistica, è prevista la realizzazione di un nuovo fascio binari che permetterà di massimizzare le potenzialità della linea ferroviaria. Non meno importante, in prospettiva futura, anche la soluzione definitiva alla coabitazione fra traffico commerciale e crocieristico, per la quale è stata adottata in questi giorni la scelta provvisoria dei pontoni. Con i nuovi spazi a disposizione anche grazie all’approfondimento del canale di accesso, gli ormeggi in contemporanea non dovrebbero più rappresentare un problema per Portorosega.