TRIESTE – Nei primi tre mesi del 2024 sono stati registrati 33 episodi di pirateria e rapina a mano armata ai danni di navi, con un aumento rispetto ai 27 incidenti dello stesso periodo del 2023.
Nel suo primo rapporto trimestrale per il 2024, pubblicato nei giorni scorsi, l‘International Maritime Bureau (IMB) esprime preoccupazione per i continui atti di pirateria marittima al largo delle coste somale.
Dei 33 incidenti riportati, 24 navi sono state abbordate, sei hanno subito tentativi di attacco, due sono state dirottate e una è stata attaccata. Proseguono anche gli episodi violenti nei confronti dell’equipaggio: 35 membri dell’equipaggio sono stati presi in ostaggio, nove rapiti e uno minacciato.
Il rapporto del primo trimestre evidenzia la continua minaccia al largo della Somalia, con due dirottamenti segnalati, oltre ad una nave che ha subito un tentativo di abbordaggio. Questi incidenti sono stati attribuiti ai pirati somali che dimostrano di avere capacità di crescita, prendendo di mira navi a grande distanza dalla costa somala.
Gli incidenti nelle acque del Golfo di Guinea, invece, continuano ad essere di basso livello. Nel primo trimestre del 2024 sono stati segnalati sei incidenti rispetto ai cinque dello stesso periodo del 2023. L’IMB, tuttavia, invita alla cautela, poiché il 1 gennaio 2024 nove membri dell’equipaggio sono stati rapiti da una petroliera a circa 45 miglia a sud dell’isola di Bioko, in Guinea Equatoriale.
Sempre nel 2024, si è registrato un notevole aumento di episodi, non gravi, segnalati nelle acque del Bangladesh, con sette incidenti segnalati (sei da navi all’ancora a Chattogram) rispetto a una sola segnalazione per l’intero 2023.
Lo Stretto di Singapore, infine, ha registrato cinque incidenti contro quattro grandi navi portarinfuse e una general cargo, anche in questo caso non gravi. Ma la minaccia per la sicurezza dell’equipaggio rimane alta, dato che a gennaio cinque marittimi sono stati presi in ostaggio in tre incidenti separati.