TRIESTE – La Capitaneria di porto di Monfalcone ha revocato il fermo della Al Saad, ancora in banchina dopo l’incidente del 22 agosto.
Sono ancora in corso le operazioni di bonifica dopo gli interventi in emergenza che avevano caratterizzato lo sversamento di idrocarburi durante il bunkeraggio della portarinfuse. La nave (192 metri di lunghezza, costruita nel 2010, 33.500 tonnellate di stazza lorda e battente bandiera delle Isole Marshall), proveniente dall’India, portava un carico di bramme d’acciaio destinato ai laminatori di San Giorgio di Nogaro. Le operazioni di sbarco della merce sono state regolarmente effettuate nei giorni scorsi, mentre pare che saranno necessarie almeno due settimane di interventi di bonifica per la pulizia di specchio acqueo e banchina, una volta che la Al Saad avrà mollato gli ormeggi nella mattinata di domani con destinazione Istanbul.
Sull’incidente la Procura della Repubblica di Gorizia ha aperto un’indagine, mentre devono ancora essere valutati a fondo i danni ambientali procurati sulle spiagge del circondario, lungo le quali il Comune di Monfalcone aveva emesso un’ordinanza per vietare la balneazione nei due giorni successivi all’incidente. A questo proposito, il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, ha invitato i concessionari della spiaggia nelle vicinanze di Portorosega a chiedere i danni derivati proprio dal temporaneo divieto di balneazione. Richiesta che non è stata ancora formalizzata ma che arriverà anche da Comune stesso.
La nave fa parte della nuova “flotta” che sta sostituendo a Monfalcone il tradizionale traffico proveniente dall’Ucraina, dopo il blocco dovuto alla guerra con la Russia. Le imbarcazioni, di maggiori dimensioni a causa dell’allungamento delle rotte, provengono ora da Far East e Sudamerica.