TRIESTE – Stop al lavoro per protesta in uno dei terminal del porto di Amburgo e raccolta delle azioni disponibili appena al 6%.
L’andamento dell’offerta da parte di MSC per rilevare fino al 49,9% di HHLA (Hamburger Hafen und Logistik) non sembra preoccupare i vertici tedeschi del Gruppo svizzero in mano alla famiglia Aponte. In un’intervista appena rilasciata alla testata giornalistica Welt, Nils Kahn, a capo di MSC in Germania, si dice fiducioso nei termini dell’offerta.
La scorsa settimana, intanto, uno stop temporaneo al lavoro è stato imposto dai dipendenti di HHLA a Burchardkai, uno dei tre terminal container di gestiti dal Gruppo ad Amburgo. Si è trattato di una protesta proprio contro l’ingresso di MSC nella società di logistica portuale.
Il primo termine per cedere le azioni scade il 20 novembre, ma in realtà l’offerta (a 16,75 euro per azione, ben al di sopra della quotazione) dovrebbe prolungarsi per due settimane, così come prevede la legge tedesca e come evidenziato dallo stesso Nils Kahn. Il manager ha ricordato gli ingenti investimenti che MSC si è impegnata a fare dopo che avrà portato a casa le quote desiderate (fino a un massimo del 49,9%), ribadendo la volontà di far crescere il porto di Amburgo, fermo ai traffici di vent’anni fa e in calo nel 2023, proprio per quanto riguarda i container.
Finora dal flottante sono arrivate quote per circa il 6%, mentre MSC rileverà il 19% delle azioni HHLA della città di Amburgo. Per arrivare al 49,9%, la strada sembra ancora lunga. Intanto, nei giorni scorsi, MSC ha incassato la “raccomandazione” di adesione all’offerta, rivolta dal Consiglio di amministrazione e dal Consiglio di sorveglianza di HHLA agli azionisti.
Al porto di Trieste, la vicenda è particolarmente seguita dagli operatori perchè HHLA possiede la maggioranza della nuova Piattaforma logistica, la base per realizzare il nuovo terminal container dello scalo. Megaprogetto in corso di studio che dovrebbe però completarsi nei prossimi 10 anni.