TRIESTE – Non lasciano spazio a grande interpretazione i dati del semestre resi noti oggi da Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA): ricavi a -6,7% e container a -14,6%.
Il gruppo con sede ad Amburgo, che gestisce anche la Piattaforma logistica del porto di Trieste, ha fornito una giustificazione ai segni meno.
Secondo HHLA, la guerra in Ucraina, le tensioni geopolitiche, l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse mettono sotto pressione la domanda dei consumatori e dell’industria, ostacolando la ripresa economica dopo la pandemia. La performance aziendale di HHLA nella prima metà del 2023 riflette il sentiment del mercato. Il forte calo dei volumi dovuto alla congiuntura economica che si era manifestato nel primo trimestre del 2023 è proseguito nel secondo trimestre. Inoltre, rispetto al 2022, i tempi di stoccaggio più brevi dei container ai terminal di Amburgo hanno comportato una riduzione dei costi. I ricavi del gruppo HHLA sono diminuiti del 6,7% a 727,1 milioni di euro nei primi sei mesi del 2023 (anno precedente: 779,5 milioni di euro). Il risultato operativo del Gruppo (EBIT) è diminuito del 50,3% a 50,4 milioni di euro (anno precedente: 101,3 milioni di euro). Il margine EBIT è stato del 6,9% (anno precedente: 13,0%). L’utile al netto delle imposte e degli interessi di minoranza è stato di 8,2 milioni (anno precedente: 43,9 milioni).
«Il rallentamento dell’economia globale sta avendo un impatto anche sull’attività di HHLA come azienda di logistica europea. Ciò significa che il 2023 rimarrà impegnativo, come c’era da aspettarsi. Nel tentativo di rafforzare la redditività e la competitività future dell’azienda, HHLA sta intensificando ancora una volta la sua disciplina dei costi – ha detto l’amministratore delegato Angela Titzrath – e si sta concentrando ancora di più sullo sviluppo di soluzioni logistiche sostenibili, innovative e redditizie. Nei primi sei mesi, abbiamo continuato a investire in tecnologia all’avanguardia, ampliato la nostra rete ferroviaria europea e portato avanti un progetto pilota sulla guida autonoma a Tallinn».
Tra gennaio e giugno 2023, il sottogruppo Port Logistics ha registrato un calo del fatturato del 7,1% a 707,7 milioni di euro (nel 2022 erano 761,9 milioni). Il risultato operativo (EBIT) è sceso del 55,8% a 40,5 milioni di euro (nel 2022 erano 91,7 milioni di euro). Il margine EBIT si è attestato al 5,7%, in calo di 6,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. L’utile al netto delle imposte e degli interessi di minoranza è diminuito del 93,0% a 2,7 milioni di euro (anno precedente: 38,4 milioni di euro).
Il volume di container presso i terminal container di HHLA è diminuito anno su anno del 14,6% a 2,87 milioni di Teu (anno precedente: 3,36 milioni). Con 2,76 milioni di Teu, il traffico dei terminal di Amburgo è diminuito del 12,7%.
Il segno meno è stato causato dal forte calo dei volumi dell’Estremo Oriente. Lo slancio positivo dei volumi di merci nordamericane non è stato in grado di compensare la situazione. In ribasso anche il traffico feeder, mentre è stato completamente annullato lo scambio con la Russia, a causa delle sanzioni.
Anche il forte aumento dei volumi di traffico alla Piattaforma logistica di Trieste – spiegano da HHLA – non è stato in grado di compensare completamente questa carenza.
Per quanto riguarda l’outlook, nel corso dell’anno, la ripresa economica post pandemia nei principali mercati del sottogruppo Port Logistics è stata più debole di quanto previsto dai principali istituti economici. Di conseguenza, è ora prevista una significativa diminuzione anno su anno del volume di container e un calo altrettanto significativo dei ricavi. Anche a livello di Gruppo, nel 2023 la previsione è di una diminuzione dei ricavi.
Gli investimenti sono ancora previsti tra i 250 e i 300 milioni di euro, la maggior parte per Port Logistics: efficientamento del porto di Amburgo, ampliamento dei terminal esteri, e ampliamento del settore intermodale.