TRIESTE – Con il 54% delle merci movimentate su rotaia, il porto di Trieste si afferma come riferimento europeo per sostenibilità e intermodalità.
Il dato, ben al di sopra non solo della media italiana, ma anche di quella dei principali scali del continente, è emerso oggi a Napoli durante la presentazione del dodicesimo “Rapporto sull’economia del mare” curato da SRM – Centro Studi del Gruppo Intesa Sanpaolo. Il dato sulla quota modale ferroviaria colloca il porto di Trieste davanti a realtà come Bremerhaven (46,4%), Amburgo (37,2%), Rotterdam (10%) e Valencia (7%).
Il primato triestino acquista ulteriore rilievo se confrontato con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea: almeno il 30% delle merci su ferro entro il 2030, e il 50% entro il 2050. Trieste ha già superato entrambe le soglie, confermandosi come uno dei porti più all’avanguardia in Europa sul fronte della logistica green e dell’integrazione intermodale.
«Trieste è già oggi oltre queste soglie. Sapevamo di avere numeri solidi sul trasporto merci via ferro, ma il confronto con altri porti europei dimostra quanto questo risultato sia rilevante anche in chiave internazionale. È un dato che rafforza il ruolo di Trieste – ha sottolineato il Commissario straordinario dell’Authority, Antonio Gurrieri – e contribuisce a dare all’Italia una posizione più forte nel dibattito europeo sulla logistica sostenibile».