TRIESTE – La Regione Friuli Venezia Giulia ha presentato la lista degli interventi – alcuni già eseguiti, altri in progetto – per rafforzare Porto Nogaro e l’annessa area industriale.
Le operazioni di maggiore rilievo, il riassetto idraulico (6 milioni di euro) e il potenziamento degli impianti ferroviari (5 milioni), sono stati conclusi nel giugno di quest’anno. L’Aussa Corno – area attigua allo scalo – può adesso contare sul raddoppio di parte del binario della dorsale ferroviaria per circa 7 chilometri e, per la stessa distanza, anche di una attenta operazione di consolidamento dei canali. Con la sostituzione delle traverse in legno con traverse in cemento armato precompresso, sostituzione o riparazione scambi, sostituzione di parte dei binari, il rinnovo di passaggi a livello e con la realizzazione di nuovi tratti ferroviari si è determinato un miglioramento complessivo della funzionalità del raccordo ferroviario e della sua affidabilità.
Il miglioramento della funzionalità idraulica di un’area industriale in cui è presente una rete di canali di bonifica a scolo meccanico, invece, consentirà una maggiore efficacia del sistema di scolo gestito dal Consorzio di Bonifica e di mantenere un adeguato grado di sicurezza idrogeologico. Con ulteriori risorse per 1,3 milioni di euro sono state eseguite anche opere di manutenzione straordinaria degli edifici e strutture interne allo scalo: illuminazione, videosorveglianza, segnaletica ed efficientamento energetico. Un altro intervento concluso con fondi regionali, per una cifra di circa 2 milioni di euro, ha riguardato ulteriori manutenzioni e sostituzioni sul raccordo ferroviario esterno al porto.
Quanto al quadro delle opere in programma (13 milioni di euro), la più rilevante riguarda il progetto di elettrificazione della banchina portuale Margreth. Il Cold Ironing per le navi in banchina sarà collegato ad un sistema di pannelli fotovoltaici, localizzato sulle coperture degli edifici esistenti. Nel dettaglio il finanziamento ammonta a 7,4 milioni di euro (dal Fondo complementare per i porti stanziato dal Governo), di cui 4 milioni per l’elettrificazione della banchina e 3,4 milioni per gli impianti fotovoltaici. L’altra grande novità per la zona Aussa Corno è relativa all’adeguamento del raccordo ferroviario limitrofo al porto, nell’ambito del progetto europeo Connecting Europe Facility (Cef) con l’obiettivo di sviluppare la rete trans europea dei trasporti (Ten-T). Al momento si è aperta la fase di progettazione del collegamento, finanziato con 1,6 milioni di euro, che sarà situato tra la via navigabile del fiume Corno e la ferrovia Trieste-Venezia. L’opera permetterà di trasferire i convogli ferroviari al di fuori del centro abitato (San Giorgio di Nogaro).
Tempi più stretti, invece, per il progetto già finanziato dal Cipe (circa 600mila euro) relativo al rifacimento della diramazione ferroviaria nord denominata “Raccordo ferroviario Selvata”.
Ammonta a circa 3,5 milioni di euro, inoltre, l’importo previsto per ulteriori lavori in porto, in particolare la realizzazione di una nuova rotatoria di accesso, nuovi parcheggi, il rifacimento della pavimentazione della banchina e del varco d’ingresso, oltre che varie manutenzioni.
«L’attività della Regione ha consentito di migliorare in termini significativi la dotazione infrastrutturale dell’area industriale più grande della Regione, consentendo tra i risultati più immediati la ripresa e l’incremento dei traffici ferroviari e lo spostamento del traffico pesante dalla gomma al ferro, con un taglio di 70mila camion in meno sulle strade per il solo trasporto delle bramme» ha ricordato l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti. L’assessore ha poi definito “storico” il passaggio in Commissione europea che ha consentito di escludere il contributo regionale a supporto del trasporto intermodale dalla disciplina degli aiuti di Stato, ampliando così i margini di intervento della Regione a sostegno di questa e di altre aree logistico-industriali. Da notare, infine, che gran parte dell’Aussa Corno è stata inserita nella futura Zona logistica semplificata.