TRIESTE – L’assemblea dei soci di Interporto di Trieste spa ha approvato oggi il bilancio d’esercizio 2021.
Il documento contabile chiude con un utile di 73mila euro, in leggera crescita rispetto all’esercizio precedente. Il valore della produzione ha sfiorato gli 8 milioni di euro movimentando 338.252 tonnellate di merce (+ 2% rispetto al 2020), 6612 container e 3708 unità intermodali (pari a 16.954 Teu). Nel corso del 2021, inoltre, sono stati allestiti 349 treni intermodali e general cargo: erano stati 322 nel 2020). Il traffico dei mezzi pesanti (186.595 passaggi) ha segnato un incremento del 7,2% rispetto all’esercizio precedente, ma il recupero non è stato tale da riportare i flussi ai livelli pre-pandemici. Il 68% delle tonnellate complessive è stato movimentato e immagazzinato nella sede storica di Fernetti, il 30% nella sede di FREEeste (Bagnoli della Rosandra), mentre il 2% si riferisce a movimentazioni avvenute utilizzando strutture e risorse della controllata Interporto di Cervignano. I lavori di ristrutturazione del terminal di FREEeste – sottolinea Interporto Trieste in una nota – si sono conclusi nel primo trimestre 2022 aumentando la capacità operativa della nuova sede.
Nel corso dell’esercizio 2021 si è puntato anche alla riduzione dei costi e, nonostante gli incrementi generalizzati dei prezzi delle utenze, la società è comunque riuscita ad incrementare la marginalità passando dal 14,9% di EBITDA del 2020 al 17,1% dell’esercizio 2021. “L’esercizio 2021 va comunque considerato come un anno di svolta grazie all’accordo siglato con la British American Tobacco, che porterà il primo insediamento industriale nel Punto Franco Internazionale di FREEeste, anche grazie al supporto delle istituzioni e dei soci con un apporto di capitale di 8 milioni di Euro” recita ancora la nota.
L’insediamento della British American Tobacco rientra nel più ampio progetto di sviluppo di Interporto di Trieste iniziato nel 2017 con l’acquisizione dell’area di Bagnoli della Rosandra (FREEeste), divenuta Punto Franco Internazionale agli inizi del 2019. L’acquisizione è finalizzata all’ammodernamento e ampliamento delle infrastrutture logistiche a supporto dei traffici e dell’intermodalità, quindi strategica per l’intero sistema logistico regionale.
Nell’ottica di mantenere e rafforzare la posizione sul mercato, Interporto di Trieste sta inoltre rafforzando le relazioni con alcuni operatori logistici internazionali per supportare il crescente traffico commerciale da e verso la Turchia. La società si sta anche impegnando per lo sviluppo dei traffici ferroviari nelle strutture logistiche della controllata Interporto di Cervignano. Dal mese di aprile di quest’anno, in collaborazione con il socio Duisburger Hafen Ag, Alpe Adria e DFDS, è partito un nuovo servizio ferroviario con il Porto di Trieste e con Duisport enfatizzando il
ruolo dell’Interporto di Cervignano come snodo logistico strategico fra Turchia, Asia e la Germania con tangibili vantaggi per tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia.
«L’Interporto di Trieste – commenta il presidente Paolo Privileggio – sta valutando possibili collaborazioni sia a livello nazionale che internazionale con vari operatori del settore. Il mondo della logistica, già pesantemente condizionato dal periodo di pandemia, ha subito un ulteriore contraccolpo a seguito dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina con conseguenze sempre più evidenti sulla catena di approvvigionamento creando al contempo potenziali opportunità di crescita che la società sta attentamente valutando. Infine continua il lavoro con BAT per individuare ulteriori sinergie da implementare nel Punto Franco di FREEeste».