TRIESTE – «Cerchiamo di trasformare il Canale di Suez in una piattaforma regionale per fornire vari servizi logistici e promuovere la tendenza nazionale a localizzare le industrie marittime».
Queste le parole del tenente generale Osama Rabie, presidente dell’Autorità del Canale di Suez, che nei giorni scorsi ha incontrato il ministro delle Finanze egiziano, per discutere i risultati finanziari della struttura e la strategia futura per aumentare i ricavi.
Durante l’incontro, Osama Rabie ha esaminato i risultati finanziari dell’attività dell’Autorità durante l’anno fiscale 2023/2024 e i modi per sviluppare le entrate ottenute durante il prossimo anno fiscale. Il presidente dell’Authority ha sottolineato che il Canale di Suez cerca di diversificare le fonti di reddito e di non basarsi solo sui diritti di transito delle navi, adottando una strategia ambiziosa per trasformarsi in una piattaforma regionale per la fornitura di vari servizi logistici e promuovendo la tendenza nazionale a localizzare le industrie marittime in Egitto, attivando partnership con enti nazionali e il settore privato. Rabie ha spiegato che l’Autorità ha fatto grandi passi avanti per sostenere le sue filiali nel campo dei servizi di manutenzione e riparazione navale e dei servizi marittimi, sottolineando a questo proposito i risultati finanziari più importanti raggiunti e i modi per aumentarli nel futuro.
È stata inoltre esaminata la strategia di sviluppo della neonata Suez Canal Ports Development Company, in collaborazione con il Ministero dei Trasporti, e della Suez Canal Modern Boats Company, per localizzare l’industria degli yacht in collaborazione con la South Red Sea Arsenal Company.
Nel frattempo, l’Egitto sta perdendo il 70% delle entrate del Canale di Suez, a causa della guerra a Gaza e dei conseguenti attacchi dei ribelli Houthi al largo delle coste dello Yemen.
Lo ha spiegato nelle scorse settimane, durante un’intervista, Kristalina Georgieva, Direttore generale del Fondo monetario internazionale (FMI).
Georgieva, peraltro, ha riconosciuto l’impegno dell’Egitto nel promuovere riforme economiche cruciali nonostante le sfide poste dall’instabilità regionale.
Il FMI ha recentemente aggiornato le sue proiezioni economiche per il Paese mediorientale, prevedendo una crescita del PIL in ripresa al 4,1% entro l’anno fiscale 2025/2026, un notevole miglioramento rispetto al 2,7% previsto per l’anno fiscale 2024/2025. La crescita del PIL egiziano per l’anno fiscale 2023/2024 ha raggiunto il 3,8%, superando la precedente stima del FMI del 2,7%, fatta a luglio.
L’ultimo World Economic Outlook del FMI ha espresso preoccupazione per l’inflazione, destinata a raggiungere il picco al 33,3% nell’anno fiscale 2024/2025, prima di scendere al 21,2% nell’anno fiscale 2025/2026.