TRIESTE – Sarà la Kolektor (Slovenia) a realizzate il progetto di allargamento del molo che ospita il terminal container del porto di Capodistria.
Dopo tre gare rinviate e i colloqui di inizio anno, la società che aveva già ampliato lo stesso molo è risultata l’unica ad avere presentato una proposta. Una stranezza, tanto che alcuni media sloveni hanno chiesto le ragioni proprio alla Kolektor Koling, ottenendo una risposta che fa riferimento ad un progetto molto specifico e impegnativo, per il quale sono necessarie esperienza e conoscenza. Il tutto, nonostante Luka Koper (committente e società di gestione dello scalo) avesse aperto la gara anche a società provenienti dall’estero.
La somma in gioco è di 186,6 milioni di euro, ma comprende anche l’escavo dell’accesso al terminal, magazzini e sottoservizi.
Se il cronoprogramma dei lavori sarà rispettato, la nuova parte – verso Nord – del molo, dovrebbe essere pronta per la fine del 2027.
L’intervento richiederà opere di palificazione (fino a 60 metri nel fondale marino) e una struttura a telaio in cemento armato. È prevista anche la realizzazione di un edificio in muratura per ospitare uffici e di una sottostazione per le reti di servizi.
Un volta completato l’intervento, il terminal container dovrebbe raggiungere la capacità annua di circa 1,75 milioni di Teu. Per la fine del 2027 dovrebbe essere attiva anche la nuova linea ferroviaria che collegherà lo scalo a Divaccia.
L’aggiudicazione alla Kolektor ha messo anche fine ad un’istanza di revisione del procedimento davanti alla Commissione contabile nazione, dove la società si era presentata in opposizione a Luka Koper.
A ottobre il porto di Capodistria ha segnato due nuovi record mensili nel suo storico: per numero di Teu e di automezzi movimentati.
Luka Koper, proprio per supportare l’andamento positivo dei dati, ha lanciato un ampio ciclo di investimenti quinquennali, finalizzato ad espandere tutte le attività e a realizzare impegni sostenibili nel quadro di progetti di transizione digitale e climatica.