TRIESTE – Il movimento Houthi dello Yemen ha liberato l’equipaggio della nave Galaxy Leader, sequestrata nel novembre 2023 all’inizio di una campagna di attacchi alle navi mercantili del Mar Rosso legati alla guerra di Gaza.
I 25 cittadini filippini, messicani, rumeni, bulgari e ucraini erano stati imprigionati dopo che i ribelli avevano utilizzato un elicottero per salire a bordo della car carrier battente bandiera delle Bahamas (gestita dalla compagnia di navigazione giapponese NYK), mentre era in viaggio dalla Turchia all’India. La nave è di proprietà della Galaxy Maritime Ltd (registrata nell’Isola di Man), controllata dalla Ray Car Carriers, che ha come comproprietario l’imprenditore israeliano Abraham Ungar.
I marittimi sono stati consegnati all’Oman, come dimostrazione di sostegno dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza tra Hamas e Israele, entrato in vigore domenica.

«Questo è un momento di profondo sollievo per tutti noi, non solo per l’equipaggio e le loro famiglie, ma anche per l’intera comunità marittima. La svolta odierna è una testimonianza del potere della diplomazia e del dialogo collettivi, riconoscendo che i marittimi innocenti non devono diventare vittime collaterali di tensioni geopolitiche più ampie» ha commentato il Segretario generale dell’IMO, Arsenio Dominguez.

Negli ultimi 14 mesi, gli Houthi hanno preso di mira decine di navi mercantili con missili, droni e attacchi di piccole imbarcazioni nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Oltre a sequestrare la Galaxy Leader, hanno affondato due navi e ucciso quattro membri dell’equipaggio.
Il movimento ha più volte sostenuto di agire a sostegno dei palestinesi nella guerra tra Israele e Hamas a Gaza, specificando (anche se spesso la dichiarazione non è corrisposta al vero) di prendere di mira solo le navi collegate a Israele, agli Stati Uniti o al Regno Unito.

Domenica gli Houthi hanno fatto sapere che avrebbero limitato gli attacchi alle navi in risposta al cessate il fuoco a Gaza.
Secondo il Financial Times, in un’e-mail inviata ad armatori, assicuratori e altri soggetti, si afferma che avrebbero revocato le sanzioni sulle navi, ad eccezione di quelle registrate in Israele o di proprietà esclusiva di individui ed entità israeliane.
Gli attacchi degli Houthi hanno portato molte compagnie di navigazione a evitare rotte attraverso il Canale di Suez, e la conseguente riduzione dei transit time tra Asia ed Europa, optando per la rotta più lunga e costosa, che doppia il Capo di Buona Speranza all’estremità meridionale dell’Africa.