TRIESTE – Lo aveva anticipato su queste pagine nei giorni scorsi, lo ha ribadito oggi a Bled davanti a ministri degli Esteri di Slovenia e Croazia. Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale ha rivolto un forte invito ad investire nella North Adriatic Ports Association.
Il tema trattato dal panel organizzato oggi nell’ambito del Bled strategic forum riguardava la collaborazione tra i porti del Nord Adriatico e in particolare tra quelli di Trieste, Capodistria e Fiume.
«A Trieste stiamo investendo molto in cervelli, perché non possiamo accentuare la concorrenza. Sollecitare troppo la competizione è un business stupido e se non vuoi farlo devi inventarti qualcosa di diverso» ha detto D’Agostino.
«Napa è uno strumento enorme e non l’abbiamo usato come si poteva. Dobbiamo investirci, dobbiamo mettere soldi nel Napa. Possiamo trovare molte cose da fare dove non siamo concorrenti» ha proseguito il presidente dell’Authority di Trieste. Non cercare collaborazioni quasi impossibili sulla competizione commerciale quindi, ma su altri temi, che D’Agostino individua nella connettività (soprattutto quella tecnologica, magari riferita ai cavi sottomarini e alla conseguente disponibilità di dati) e nella tutela dell’ambiente, sottoposto ai danni del cambiamento climatico. Sempre secondo il presidente dell’Authority, infine, l’associazione tra i porti del Nord Adriatico dovrebbe essere aperta anche ai politici, per facilitare il processo di decisioni e collaborazioni.
Ieri in occasione del Mittelfest, un’ipotesi simile di collaborazione tra gli scali di Trieste e Capodistria era emersa durante l’incontro tra Vittorio Torbianelli, Segretario Generale dell’Autorità Portuale di Trieste e Sebastjan Šik, a capo delle relazioni esterne di Luka Koper. Davanti all’ambasciatore sloveno Tomaž Kunstelj, era stato detto che l’obiettivo è fare squadra e avere obiettivi comuni per essere competitivi.
La concorrenza che di fatto esiste tra le due realtà deve diventare un valore aggiunto, una sfida per il futuro – è stato detto – che si costruisce oggi e che si basa su energia, nuovi combustibili, nuove comunicazioni. Chi navigherà in Adriatico, infatti, dovrà cambiare combustibile secondo le direttive UE ed è qui che bisogna investire, così come nelle comunicazioni ad alta sicurezza contro i cyber attacchi. L’ambasciatore Kunstelj ha sottolineato più volte l’importanza di una cooperazione più stretta tra i due porti perché, insieme, rappresentano una risorsa strategica per tutta l’Europa centrale.