TRIESTE – È stata varata ieri a Fusina (Venezia), costruita dai cantieri Vizianello, “Ormeggiatore 19”, la nona barca della flotta a disposizione per le operazioni di ormeggio.
Si tratta di un natante modello “GV26” che sarà utilizzato per svolgere i servizi tecnico-nautici da parte del Gruppo Ormeggiatori del porto di Venezia.
L’inaugurazione è avvenuta questa mattina al cantiere Innave e si tratta di un importante investimento per la realtà del porto veneziano: «Per noi è fondamentale aggiornare il nostro parco mezzi, ciò ci consente di essere sempre efficienti e puntuali nell’organizzazione che viene disposta dall’autorità marittima, visto che operiamo sotto il controllo della Capitaneria di porto», spiega Marco Gorin, presidente del Gruppo Ormeggiatori del porto di Venezia, che ha sede alle Zattere.
Il varo dell’imbarcazione, costata 200mila euro, è stato definito “un investimento di rilevanza”: lunga 8,70 metri, larga 2,65 metri, con una potenza di 248 kw, l’unità raggiunge una velocità massima di 25 nodi.
«È la nona imbarcazione, terza gemella (assieme alla 17 e 18) che abbiamo acquistato nell’ottica di svecchiare il parco disponibile. Ci siamo quindi spostati dal legno alla vetroresina, con uno scafo identico, ma più performante e più “massiccio” rispetto alle tradizionali barche. Questo ci consente di operare ancor più in sicurezza visto che è stata creata appositamente per le esigenze del servizio di ormeggio. Tra le dotazioni di cui è dotata “Ormeggiatore 19” c’è un radar di ultima generazione che garantisce la piena operatività anche in caso di nebbia, così possiamo esser certi dell’erogazione del servizio anche in situazioni meno agevoli» ha aggiunto Gorin.
A commentare il varo è stato anche Davide Calderan, presidente di VPC, Venice Port Community: «È la dimostrazione che il comparto porto, nonostante le turbolenze e le difficoltà che riguardano la nostra attività in questo periodo, continua ad investire in tecnologia e innovazione al servizio della produttività economica di tutto il settore. Anche l’investimento in un singolo natante, in un periodo come questo, rappresenta la volontà da parte di tutti gli operatori di voler continuare a programmare il futuro delle nostre aziende. Abbiamo infatti l’esigenza di poter contare su una programmazione costante per rendere il più efficiente possibile le nostre attività di servizio all’economia del porto di Venezia».