TRIESTE – Riparte con due fermi l’attività del Nucleo ispettori Port state control della Direzione marittima-Guardia Costiera di Trieste.
Nei primi dieci giorni del 2024 sono state bloccate a Trieste e Porto Nogaro due navi, per gravi irregolarità alle norme internazionali che regolano la sicurezza della navigazione, la protezione dell’ambiente marino e la salvaguardia della vita umana in mare.
La prima, la motonave Angelo (111,7 metri di lunghezza e 14,95 di larghezza con 7000 tonnellate di portata) costruita nel 1999 e battente bandiera di Antigua Barbuda, è ormeggiata nel Canale Navigabile di Zaule (Trieste). Dopo un’approfondita ispezione, sono state riscontrate 19 irregolarità che hanno determinato una sosta forzata dell’unità.
La seconda, già ripartita per la propria destinazione, era stata fermata sulla banchina Margreth, ricadente nell’ambito dell’Ufficio marittimo di Porto Nogaro. In questo caso erano state accertate 16 irregolarità che hanno comportato il fermo dell’unità in porto per alcuni giorni.
In entrambi i casi, gli ispettori hanno rilevato gravi criticità e numerose violazioni normative, sia in termini di addestramento e preparazione dell’equipaggio, che nell’efficienza e prontezza dei mezzi e delle dotazioni di salvataggio, nonché degli impianti ed equipaggiamenti antincendio e antinquinamento.
A seguito del provvedimento di fermo, le navi – secondo quanto previsto dall’Accordo internazionale sui controlli per la sicurezza della navigazione, noto come Paris MoU (Memorandum of Understanding di Parigi del 1982) – sono tenute a ripristinare le piene condizioni di sicurezza, ponendo in essere ogni azione utile e i correttivi per rettificare le varie criticità rilevate. Successivamente, previa verifica da parte dell’Autorità di bandiera e del registro di classificazione, la nave viene re-ispezionata dal Nucleo PSC per attestare la rispondenza delle procedure di gestione della sicurezza di bordo alle norme internazionali e conseguentemente autorizzata a lasciare il porto.
Il Capitano di Vascello Luciano Del Prete, Comandante del porto di Trieste e Direttore marittimo del Friuli Venezia Giulia, sottolinea che l’attività di controllo proseguirà per tutto l’arco dell’anno, per assicurare un’azione continuativa di vigilanza mirata, soprattutto nei confronti delle unità che navigano in condizioni di sicurezza “sub standard”. Condizioni che potrebbero rivelarsi critiche per la salvaguardia della vita umana degli equipaggi e per la tutela dell’ambiente marino in piena aderenza con gli obiettivi indicati dal Comando Generale.
Il Port state control è l’attività ispettiva condotta a bordo delle navi straniere da parte dell’Autorità dello Stato del porto di approdo, per garantire che la nave che scala i porti italiani non sia in condizioni “sub standard” rispetto alle convenzioni internazionali che regolano la sicurezza della navigazione, costituendo un pericolo per la vita umana in mare e per l’ambiente. I compiti di Port State Control sono svolti da personale della Guardia Costiera, appositamente addestrato e autorizzato quale ispettore PSC, dislocato tra diversi Comandi territoriali nei porti maggiormente interessati da traffico mercantile.