TRIESTE – Il Mar Mediterraneo è ufficialmente diventato un’area SECA (Sulphur Emission Control Area) dal 1 maggio.
Dalla scorsa settimana, quindi, il contenuto di zolfo nei combustibili per le navi che operano nell’area è limitato allo 0,1%, con una significativa riduzione dell’inquinamento atmosferico e benefici rilevanti sia per la salute umana che per l’ambiente marino.

La riduzione delle emissioni di ossidi di zolfo (SOx) nel settore marittimo “migliora la salute pubblica, abbassando i tassi di cancro ai polmoni, malattie cardiovascolari, ictus e asma infantile” scrive l’IMO (International Maritime Organization) in una nota. Anche l’ambiente dovrebbe trarre importanti benefici dall’entrata in vigore delle nuove regole, poiché la minore acidificazione contribuisce a proteggere colture agricole, foreste e specie acquatiche. Infine, questa misura dovrebbe ridurre la foschia causata dalle navi, migliorando la visibilità e diminuendo il rischio di incidenti in mare.

Il Mar Mediterraneo ospita alcune delle rotte marittime più trafficate al mondo, sostenendo il 20% del commercio marittimo globale. Si stima che oltre il 17% delle crociere mondiali e il 24% della flotta mondiale navighi nel Mediterraneo.

La Med SOx ECA (quella appunto riferita al Mediterraneo) è la quinta Area a Controllo delle Emissioni designata secondo l’allegato VI del MARPOL, insieme all’area del Mar Baltico, del Mare del Nord, all’area del Nord America (che copre le zone costiere di Stati Uniti e Canada) e all’ECA dei Caraibi degli Stati Uniti (intorno a Porto Rico e alle Isole Vergini americane). Nel 2024, l’IMO ha designato due ulteriori ECA: l’Artico canadese e il Mare di Norvegia.

Nei porti di Trieste e Venezia, precedenti accordi con le compagnie di navigazione avevano, di fatto, anticipato la normativa per quanto riguarda l’utilizzo dei combustibili marittimi nei due scali o nella fase di avvicinamento ad essi.