TRIESTE – Assestamento e primo elenco di variazione al Bilancio di previsione 2023 sono stati approvati ieri dal Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema del Mare Adriatico Settentrionale.
Dopo il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti, approvata l’applicazione al preventivo 2023 dell’avanzo 2022 di 36.551.718 di euro e variazioni in entrata per 81.746.602 (comprensive, tra le altre, di 61.973.707 euro di finanziamenti dallo Stato per esecuzione di opere infrastrutturali e di 11.786.582 euro di finanziamenti dallo Stato per la copertura di maggiori costi su investimenti al Piano nazionale per gli investimenti complementari), nonché variazioni in uscita per 91.265.484 euro. In quest’ultimo caso, la voce più rilevante riguarda i 56,5 milioni relativi agli escavi al Molo Sali e lungo il Malamocco Marghera.
Con l’assestamento e la prima variazione, il risultato di amministrazione dell’Ente è pari a 23.923.936 (di cui vincolati 21.211.086 euro), il risultato di parte corrente si attesta a 13.086.611 euro mentre il risultato economico a 1.430.223 euro.
Nel corso della riunione sono stati approvati anche il regolamento per la fornitura di lavoro portuale temporaneo nel porto di Venezia (adeguamento tariffario secondo gli aumenti contrattuali del CCNL unico dei porti), il rilascio di una concessione temporanea alla società Veneta Cementi e di oltre 70 concessioni demaniali infraquadriennali (una concessione pluriennale).
«Alla luce dell’assestamento e della variazione di bilancio, l’Autorità, che si presenta come un ente in piena salute dal punto di vista finanziario, riallinea la propria programmazione rispetto alle tendenze in atto e ai progetti in corso. Le risorse saranno utilizzate per conseguire gli obiettivi strategici del Piano Operativo Triennale, in primis proseguire con gli escavi manutentivi necessari – ha spiegato il presidente dell’Authority, Fulvio Lino Di Blasio – garantendo la piena accessibilità nautica ai terminal e realizzare le opere sostenute dal PNRR, molte delle quali sono inerenti allo sviluppo dell’interconnessione ferroviaria e dell’intermodalità. L’obbiettivo è quello di rendere gli scali di Venezia e Chioggia sempre più sostenibili, digitalizzati e attrattivi rispetto agli investimenti internazionali».