TRIESTE – L’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Settentrionale ripristinerà i fondali del terminal di Fusina a Marghera.
Il progetto, denominato “Terminal Autostrade del Mare Piattaforma Logistica Fusina – Intervento di protezione dei fondali darsena Nord”, ha trovato una copertura finanziaria di 500mila euro nel capitolo di spesa “Escavo canali portuali e smaltimento fanghi”. Nelle prossime settimane si darà il via alla procedura negoziata senza pubblicazione di bando di gara, previa consultazione di almeno cinque operatori economici.
Gli interventi si sono resi necessari dopo che la Darsena Nord del Terminal è stata scavata nel 2015 fino alla quota di -10.50 metri. Una profondità legata al traffico previsto, mentre le opere di marginamento sono state dimensionate e realizzate per una maggiore profondità (-12.00 metri) in previsione di eventuali ulteriori approfondimenti. Gli ultimi rilievi batimetrici effettuati dall’Authority hanno però disegnato una grande variazione nella morfologia dei fondali originari, con un’alternanza di erosioni e riporti. In particolare, si sono osservati approfondimenti a ridosso dei marginamenti (anche maggiori di – 14.00 metri), in parte riconducibili ai flussi di corrente indotta dalle eliche delle navi, durante le fasi di accosto e partenza, e in parte alle correnti indotte dal passaggio delle navi lungo il Canale Malamocco Marghera.
Da qui la necessità di un intervento di rinforzo allo scopo di ripristinare le condizioni di progetto, anche con la posa in opera di massi “… previa livellazione delle aree eccessivamente erose con un preliminare riporto di materiale…”, ricavato dalle aree di accumulo della darsena. Le opere saranno eseguite dall’Authority, mentre il progetto esecutivo è a carico del concessionario Venice Ro-Port Mos. La spesa complessiva sarà suddivisa in 332.536,55 euro per lavori e oneri sicurezza e 167.463,45 euro per somme a disposizione dell’Amministrazione.
Di recente,Venice Ro-Port MoS, terminal delle Autostrade del mare al porto di Venezia, ha annunciato il passaggio da due a quattro banchine. Il terminal, con 280mila metri quadrati di retroporto, quattro binari ferroviari interni e un’agevole connessione con la rete stradale, autostradale e fluviale, è in funzione dal 2014.