TRIESTE – La guerra in Ucraina scatena la ricerca di fonti di approvvigionamento altenartive alla Russia: la Repubblica Ceca chiede e ottiene da SIOT di avere il 100% del suo petrolio.
La decisione era stata accennata nei giorni scorsi durante la presentazione di un’iniziativa che ha visto la collaborazione di SIOT (Gruppo TAL), la società che gestisce l’oleodotto da Trieste all’Europa centrale, con EnerProject per un sistema di cogenerazione. In quell’occasione era stato proprio Alessio Lilli, presidente SIOT e General manager del Gruppo TAL, a spiegare come la preoccupazione per gli eventi in corso in Ucraina avesse spinto la Cechia a chiedere garanzie a SIOT per avere alternative in caso di stop al greggio russo. Il Paese dell’Est Europa riceve già il 50% del proprio consumo di petrolio dall’oleodotto che parte da Trieste, il resto arriva dalla Siberia. Quest’ultima tranche potrebbe essere bloccata in caso di sanzioni alla Russia, ma soprattutto potrebbe essere sottoposta a revisione nel caso l’UE decidesse di rendersi meno dipendente dal petrolio russo come sta già tentando di fare col gas. SIOT, ha spiegato Lilli, ha dato assicurazioni alla Repubblica Ceca in questo senso.
L’infrastruttura che ha origine a Trieste è strategica per il rifornimento di energia al Centro Europa. La movimentazione creata dal terminal costituisce oltre il 60% del traffico del porto di Trieste in termini di tonnellaggio e contribuisce a renderlo uno snodo di riferimento per le economie di Germania, Austria e Repubblica Ceca. La rete TAL è lunga 753 chilometri (rifornisce otto raffinerie) e collega Trieste con i Länder tedeschi della Baviera e del Baden-Württemberg. Le petroliere scaricano il greggio che, dopo essre stato trasferito parco serbatoi di San Dorligo della Valle (Trieste), attraversa il Friuli Venezia Giulia, tre regioni dell’Austria (Carinzia, Salisburghese e Tirolo) e la Baviera per giungere al parco serbatoi di Lenting nei pressi di Ingolstadt. Due diramazioni verso Est e verso Nord Ovest conducono il greggio verso le raffinerie tedesche.
La pipeline rifornisce il 100% del Sud della Germania (40% dei consumi tedeschi), il 90% del fabbisogno dell’Austria e il 50% alla Repubblica ceca (l’altro 50% è rifornito dall’oleodotto Druzba, che porta solo greggio russo).