TRIESTE – La preoccupazione non è nuova, ma stavolta Assomarinas sciorina una lunga serie di motivi contro la realizzazione del progetto Metinvest-Danieli per un nuovo polo siderurgico sull’Aussa Corno.
Il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio, è intervenuto nei giorni scorsi a Udine (sede della Piccola Industria), ad un incontro alla presenza dal governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e dell’assessore regionale Sergio Bini Il tema del “controverso progetto del nuovo polo siderurgico nel cuore della laguna di Marano e Grado in corrispondenza della foce dell’Aussa Corno” è stato trattato con “ferma opposizione all’iniziativa” da parte dell’associazione dei marina turistici, che ha comunicato di aver affidato ad IMQ e Ambiente (società di ingegneria ambientale), l’incarico di svolgere un’ analisi preliminare ambientale sulle ipotesi di realizzazione del progetto. Il rischio, secondo Assomarinas, e che si stravolga vocazione turistica della laguna e delle sue aree costiere, con minaccia per il turismo nautico e la ricettività turistica del territorio compreso tra Lignano e Grado.
In una nota stampa, l’associazione punta il dito anche sul previsto dragaggio del canale Ausa-Mare di accesso al porto, finalizzato a garantire la quota di pescaggio di circa 12 metri contro i 7,5 attuali e l’allungamento della banchina di attracco. Si tratta di uno degli elementi fondamentali per il rilancio di Porto Nogaro, sul quale sembra aver puntato la Regione, confermato dalla richiesta di concessione della Midolini in qualità di terminalista. presentano delle potenzialità di rischio ambientale molto elevate.
Tornando al nuovo polo siderurgico, però, oltre alle preoccupazioni per il cantiere, le società nauitche sono preoccupate anche dalla produzione annuale di 4 milioni di tonnellate di acciaio (corrispondenti grossomodo all’attuale produzione dell’Ilva di Taranto, fa notare Assomarinas) “con conseguenti 80.000 tonnellate di polveri derivate”.