TRIESTE – Un collegamento tra la Cina e la Piattaforma logistica del porto di Trieste sta per essere inaugurato nei prossimi giorni grazie alla compagnia israeliana Zim.
A metà maggio, infatti, farà la sua comparsa sulla banchina di HHLA Italy la car carrier Viking Sea. Si tratta di un’unità da 167 metri e quasi 40mila tonnellate di stazza, partita l’11 aprile dall’intasatissimo porto di Shanghai per raggiungere Trieste, in teoria, il 13 maggio.
Il carico è costituito principalmente da Yoyo, un quadriciclo elettrico della Xev, costruito in Cina con processi di stampa 3D da un progetto italiano: 2,5 metri di automobile venduta in Italia a circa 14mila euro. Un prodotto innovativo, dunque, così come una novità è anche il collegamento fra Trieste e la Cina per questo genere di traffico. Una novità che è stata resa possibile, dal punto di vista commerciale, grazie alla Piattaforma logistica che ospiterà la nave una volta al mese. Al momento le piccole automobili e i veicoli industriali che integrano il carico lasceranno il porto di Trieste via camion, ma non escluso che si possano organizzare treni dedicati, qualora si avesse la certezza della regolarità del servizio. Regolarità che dipenderà da ZIM, compagnia non nuova nel porto di Trieste, poi abbandonato dai servizi oceanici prima nel 2003 e poi nel 2006, quando erano rimasti al Molo VII solo dei feeder.
La Viking sea, della compagnia Gold Star Lines (Gruppo Zim) specializzata in rotte intra Asia, una volta lasciato il porto di Trieste scalerà Capodistria, dove abitualmente attraccano le grosse car carrier che alimentano il traffico di automobili, in parte di casa anche al porto di Monfalcone con le navi di Grimaldi.
Soddisfatto, com’era logico attendersi, Antonio Barbara, alla guida di HHLA Plt Italy. «È un momento propizio sia per noi che per il Nord Adriatico, anche se la crescita strutturale la avremo al completamento degli interventi per il terminal ferroviario e per la viabilità stradale previsti a ridosso della Piattaforma». Il riferimento di Barbara è dirottamente collegato ai 180 milioni di euro previsti dal Fondo complementare per i porti per “Estensione delle infrastrutture comuni per lo sviluppo del Punto franco nuovo”. Le aree in questione sono quelle un tempo appartenenti allo stabilimento siderurgico della Ferriera e oggi destinate a diventare scalo ferroviario e retroporto del futuro Molo VIII, attualmente occupate proprio dalla Piattaforma Logistica.