TRIESTE – Koen Benders, direttore del Rijeka Gateway di APM Terminals a Fiume (Croazia) ha detto di aspettarsi che lo scalo diventi il primo per traffico container tra quelli dell’Alto Adriatico.
Le parole sono state riportate nei giorni scorsi dalla testata Novi List all’interno di un’intervista al manager olandese, incaricato di far partire il megaprogetto per il quale è già stata siglata la concessione. Benders ha anche aggiunto che Maersk (cliente di riferimento per il terminal) intende utilizzare il porto di Fiume per fornire i Paesi dell’Europa dell’Est, sfruttando le condizioni economiche più favorevoli offerte dalla Croazia, rispetto ai competitor.
Allo stato attuale il terminal ancora non esiste se non per l’interramento della banchina, e sarà proprio compito di Benders occuparsi della progettazione e di quanto necessario per la sua realizzazione, sia in termini tecnici che burocratici. Permessi e documentazione dovrebbero essere pronti entro i primi mesi del 2023, ma l’inizio dell’operatività è previsto per i primi mesi del 2025.
Punto di forza della nuova struttura saranno i fondali (fino a 20 metri), ma il manager si è detto ottimista anche sulle criticità, che riguardano sia la viabilità stradale che quella ferroviaria. All’entrata in funzione – ha ribadito Benders – il terminal avrà una capacità di 500mila Teu, che potranno essere portati fino a un milione con la seconda fase di progetto.
Si accende dunque la competizione tra i porti di Trieste, Capodistria a Fiume, per accaparrarsi il primo gradino del podio tra i porti del Nord Adriatico. A Capodistria sono in corso importanti interventi di ampliamento, ma soprattutto di raddoppio delle ferrovia di servizio allo scalo. A Trieste – ha recentemente dichiarato alla stampa il presidente D’Agostino – la risposta sarà la costruzione del Molo VIII come nuovo e più ampio terminal container. Fiume, con l’investimento di AMP Terminals, si mette in gara e addirittura rilancia, avanzando una proposta di collaborazione con Capodistria, per bocca del ministro croato agli Affari marittimi, trasporti e infrastrutture, Oleg Butković.
Esattamente un anno fa, APM Terminals e Enna Logic si erano impegnate a costruire l’infrastruttura in due diverse fasi (280 metri di molo e relativo equipaggiamento). I concessionari dovranno garantire un traffico di 1 milione di Teu per i primi due anni di attività e 500mila teu l’anno per i successivi 8 anni. A fine dicembre 2020, l’Autorità portuale aveva annullato il bando di gara che aveva visto, oltre all’offerta di Apm Terminals e Enna Logic, quella di un’associazione tra Ningbo Zhoushan Port Company Limited (al 70%), Tianjin Port Overseas Holding Limited (al 20%) e China Road and Bridges Corporation (al 10%).