TRIESTE – Saranno i collegamenti ferroviari l’impegno maggiore per lo sviluppo del porto croato di Fiume.

Lo ha confermato durante la conferenza stampa di fine anno tenutasi nei giorni scorsi a Fiume, il direttore della Port Authority, Denis Vukorepa, illstrando ai media croati i progetti in corso per il 2024.
L’anno appena iniziato sarà per la città croata un anno particolare, non solo perché bisestile. Ad affermarlo la dirigenza della Port Authority la cui attività risentirà del clima elettorale: si voterà alle politiche, alle europee e per le presidenziali, tutto ciò influirà sui ritmi di crescita del Paese. Alcuni impegni non si toccano: la realizzazione della ferrovia di pianura, una linea a doppio binario che collegherà in modo più sicuro e veloce il porto fiumano all’Europa centrale. Si tratta di un’esigenza per il traffico merci, che potrebbe stimolare anche lo sviluppo del traffico passeggeri. La linea ferroviaria tra Fiume e Zagabria è poco frequentata. La causa principale sono i tempi di percorrenza, identici a quelli di 150 anni fa. Oggi è al servizio del terminal container di Brajdica e, grazie agli interventi alle infrastrutture da parte delle Ferrovie croate, si riesce a ridurre il trasporto su gomma, come indicato e raccomandato dall’Unione europea. Nel mese di novembre 2023, il 58% dei container movimentati al terminal hanno proseguito il loro viaggio verso l’entroterra su rotaia. Seppur desueta, la linea fornisce comunque un supporto importante.
«Il 2023 è stato un anno straordinario – ha dichiarato alle testate giornalistiche croate a fine anno il direttore della Port Authority, Denis Vukorepa – all’interno di una programmazione 2014-2021 che comprende ben otto progetti. Cinque di questi sono stati portati a termine, mentre altri tre sono ancora in fase di realizzazione». Due i successi del 2023, ovvero l’inizio dei lavori di costruzione del secondo terminal container, quello al Molo Zagabria (Maersk), preceduto dall’inaugurazione della strada D403, che collegherà lo scalo alla rete autostradale. Il terminal è stato progettato per movimentare 650mila Teu all’anno a partire dalla metà del 2025. Già nella prima fase, lo scalo sarà dotato di quattro gru postpanamax in grado di effettuare le operazioni di carico/scarico sulle più grandi unità portacontainer del mondo. Saranno affiancati da gru per la manipolazione dei container destinate al trasporto ferroviario. L’intera struttura funzionerà in modo automatizzato, ottimizzando i tempi e riducendo i consumi energetici. Sono previsti, tra l’altro, veicoli a guida autonoma. Da qui all’autostrada, lungo tre chilometri di nuova viabilità, la D403, transiteranno fino a mille Tir al giorno. Il progetto “Rijeka Gateway”, quindi, è cosa fatta – sostiene l’Authority – e tra due anni i due terminal fiumani dovrebbero raggiungere il milione Teu all’anno portando Fiume in una posizione di leader nell’Alto Adriatico.
Il bacino portuale si svilupperà, però, anche in altre direzioni. La ristrutturazione dei silos ha consentito il passaggio di 100mila tonnellate di grano proveniente dall’Ucraina, contribuendo alla loro esportazione. L’anno prossimo la capacità degli stessi silos sarà ampliata del 50%.
«Al terminal container di Brajdica – ha ribadito Vukorepa –, stiamo per portare a termine un’operazione estremamente complessa, una tra le più ambiziose anche a livello europeo. Da 11,5 si arriverà a 16,5 metri di profondità lungo oltre 100 metri di banchina. In questo caso, soltanto il 20% dei 17,5 milioni di euro necessari è a fondo perduto. Se non avessimo affrontato in autonomia quest’opera, ci sarebbe stato il rischio di perdere gli attuali operatori. Nonostante si stia costruendo il nuovo scalo container, quello di Brajdica non verrà abbandonato. I lavori dovrebbero concludersi entro la fine di marzo».
Inoltre, si dovrà attendere il 2025 per far diventare il capoluogo quarnerino un punto di riferimento anche per il turismo nautico. Tra qualche mese sarà assolta la parte burocratica che permetterà al consorzio “ACI Gitone” di operare a Porto Baross. Qui vedrà la luce lo scalo passeggeri per le grandi navi da crociera, sempre più numerose nel Quarnero. Nel 2023 ne sono transitate 20, mentre nel 2024 dovrebbero essere 30.
Fiume sta cambiando velocemente: già dal mese di marzo le Rive saranno libere dalle automobili grazie alla creazione di nuovi posti nell’area dei magazzini di stoccaggio del legname, ormai dismessi e assegnati in gestione alla municipalizzata “Rijeka plus” e all’azienda portuale “Luka”, che si sono aggiudicate la gara pubblica.