TRIESTE – Nella prima settimana di agosto scoppia un vero e proprio caso politico, ora rientrato, tra i porti di Venezia e Trieste sul futuro del traffico crocieristico nell’Alto Adriatico. Alla base della querelle una relazione sulla sicurezza portuale approvata a fine luglio dalla Commissione parlamentare Antimafia a prima firma Andrea Nara (Lega). Nella sintesi del documento, riportata in parte sulle pagine de La Nuova di Venezia , viene attribuita al presidente dell’Autorità Portuale di Trieste Zeno D’Agostino la proposta di utilizzare la zona del Porto Vecchio di Trieste per l’attracco delle navi da crociera, in alternativa al progetto del porto offshore di Venezia. D’Agostino ha smentito seccamente, spiegando come alla base della sintesi ci sia un significativo fraintendimento delle sue parole, pronunciate in risposta a una domanda del deputato Pellicani (PD) su Venezia, nel corso di un’audizione del novembre 2021.
Il presidente di Assoagenti Veneto Michele Gallo, intervistato da La Nuova, ha placato le preoccupazioni rilanciando il ruolo di Venezia come scalo crocieristico internazionale, accusando la politica locale di remare contro. Il riferimento è – presumibilmente – all’interrogazione che lo stesso Pellicani (PD) ha prodotto in occasione dello stazionamento della nave Norwegian Gem, che il 23 luglio 2022 per la prima volta nella storia del traffico crocieristico veneziano ha stazionato in rada, facendo accedere 1500 turisti al centro storico tramite i cosiddetti “lancioni”.
Dal 20 luglio 2021, infatti, il Decreto “grandi navi” vieta l’utilizzo del Terminal Marittima – in concessione a Venezia Terminal Passeggeri (VTP) – e il transito nel bacino di San Marco e nel canale della Giudecca alle navi oltre le 25mila tonnellate. Un impedimento a cui Venezia ha risposto in maniera temporanea con un sistema di attracco diffuso tra i porti di Marghera, Fusina, Chioggia, Monfalcone e, appunto, Trieste.
Per quanto riguarda il futuro, si attendono sviluppi dal bando per il progetto del nuovo porto offshore di Venezia. Il concorso di idee promosso a giugno 2021 dall’Autorità Portuale del Mar Adriatico Settentrionale avrebbe dovuto individuare una soluzione entro il 30 giugno 2023. Il 26 aprile 2022, però, il Tar del Veneto ha accolto il ricorso delle società Duferco Engineering e DP Consulting riabilitando il progetto Venis Cruise 2.0. Presentato per la prima volta nel 2014, Venis Cruise 2.0 era stato escluso in base all’applicazione di una definizione di “acque protette” coincidente con quella della conterminazione lagunare, smentita dal Tar con conseguente riammissione del progetto. Una decisione che ha ribaltato le carte in tavola, e potrebbe portare a un sensibile allungamento delle tempistiche del bando, se non addirittura all’annullamento. Ad esprimere i propri dubbi c’è lo stesso sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che ha più volte dichiarato come a suo avviso l’intera faccenda potrebbe risolversi in un nulla di fatto.
Sono queste dinamiche a dare un peso politico e strategico alle dichiarazioni di D’Agostino, considerato anche che Trieste è attrezzata da anni per l’attracco di navi da crociera. Nel 2021 il capoluogo giuliano ha accolto 240.000 passeggeri in totale e nel 2022 punta a superare il mezzo milione, assieme a Monfalcone. L’Autorità Portuale di Trieste e la Capitaneria di Porto hanno ipotizzato un progetto (in fase di studio) che prevede 8 attracchi per un totale di 600 navi l’anno e un sistema di bus navette per garantire il collegamento con Venezia.
Lo sblocco di Adria Terminal nel Porto Vecchio di Trieste, è imminente: la concessione al Gruppo Gmt Steinwag è in scadenza a fine 2022. Il terminal ha ospitato la sua prima nave da crociera il 15 ottobre 2021. L’impiego continuativo della struttura portuale è una soluzione che potrebbe, dal prossimo anno, raddoppiare la capacità della banchina triestina, che al momento conta 2 attracchi in corrispondenza della storica Stazione Marittima, sul Molo Bersaglieri gestito da Trieste Terminal Passeggeri. In aggiunta la possibilità della radice del Molo VII (container), più volte “prestato” da Trieste marine terminal proprio per venire incontro a esigenze dettate da sovraffollamento.