VENEZIA – «Manca l’ultimo miglio. Il decreto di attuazione per l’organizzazione, perché, paradossalmente, i fondi sono già stati deliberati e pubblicati all’interno del ministero della Coesione, non possiamo permetterci di bloccarci all’ultimo passo». Una presa di posizione forte sulla Zls (Zona logistica semplificata), quella di Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia. Il rappresentante degli industriali durante l’inaugurazione della centrale Edison, ieri a Porto Marghera, ha ribadito l’esigenza di accelerare il processo di raggiungimento del riconoscimento territoriale. Uno strumento che consentirebbe all’economia un’accelerazione notevole, consentendo ulteriori sviluppi nell’ambito portuale. All’inaugurazione c’era anche il ministro al Made in Italy Adolfo Urso, il quale è stato “incalzato” dallo stesso Marinese: «Chiederò al ministro Urso di dire a Fitto (ministro per la Coesione) di darsi una mossa».
Il presidente ha poi continuato valorizzando il tema dello sviluppo di Porto Marghera, che necessita di spinte, come l’investimento voluto da Edison, ma che è considerato un luogo dalle grandi potenzialità: «Nel passato siamo stati definiti come un’area disindustrializzata, invece ci sono investimenti importanti, parliamo della prima centrale più efficiente d’Italia, oltre 300 milioni di investimenti, ma c’è anche la bioraffineria, la chiusura del cracking, la costruzione dell’impianto a idrogeno. Stiamo dimostrando che questa è una realtà viva».
La Zls è stata oggetto di alcune considerazioni anche da parte del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: «Non è una cosa che compete a me. Però bisogna continuare come comunità e farci vedere uniti su certe cose. Se siamo uniti, allora a Roma ci ascoltano, se cominciamo a balbettare… Chi ha le cariche deve spingere».
Il primo cittadino lagunare ha quindi chiarito anche che non si può andare avanti con il popolo del “no”, spiegando che Porto Marghera è centrale nella programmazione economica: «Marghera è un polo strategico che anche grazie all’inaugurazione di oggi può attrarre nuovi investimenti. Non solo, da qui devono partire le sperimentazioni per la produzione di idrogeno e non è un caso che Venezia sia stata la prima città in Italia ad avere il primo distributore con questa tecnologia. Con la tecnologia e la scienza si può guardare al futuro e salvare le nuove generazioni. Abbiamo intrapreso la strada che ci porterà a diventare autonomi sotto il punto di vista energetico, Marghera è il posto adatto per fare le sperimentazioni che serviranno a completare la transizione energetica. È anche grazie a questo polo che Venezia si candida ad essere la capitale mondiale della Sostenibilità».