TRIESTE – Il Port community system di Trieste verrà esteso al sistema logistico regionale che l’Authority sta costruendo assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia.
Lo ha spiegato ieri sera al Propeller club di Trieste il presidente Zeno D’Agostino, in occasione di un incontro che aveva come tema principale la digitalizzazione. Relatori all’incontro, oltre allo stesso D’Agostino, l’amministratore delegato di Alpe Adria, Antonio Gurrieri, Luca Abatello, presidente e amministratore delegato di Circle Group e Alessandro Pitto, presidente nazionale Fedespedi.
«Iniziamo dalla questione dei dati. Noi li abbiamo in tempo reale, ma lo strumento tecnologico ci fa vedere in ogni momento anche ciò che accade fuori dal porto, ad esempio quanti camion sono fermi in attesa di entrare» ha spiegato D’Agostino.
La struttura, ha illustrato il presidente, comprende hardware, software, ma anche orgware, cioè il coordinamento delle strutture organizzative.
«Il porto di Trieste è tecnologicamente pronto. Ma anche le acquisizioni per lo sviluppo del sistema logistico regionale vanno in questa direzione. Quella cioè di creare una base per poter proseguire lungo questa strada» ha dichiarato D’Agostino a margine dell’incontro.
Il porto dunque si “allarga” e, oltre alla scalo di Monfalcone (già all’interno dell’Authority), comprende la partecipazione nell’Interporto Trieste (che a sua volta possiede l’85 % dell’Interporto di Cervignano), mentre a breve è prevista l’acquisizione di aree destinate allo sviluppo industriale tramite Coselag (Consorzio pubblico la cui maggioranza è in mano all’Authority).
«Nel pubblico le azioni di aggregazione sono meno frequenti per motivi politici. Ma la politica intelligente, qui da queste parti, ha capito che le nostre azioni aggiungevano valore al territorio» ha spiegato ancora D’Agostino.
Il vantaggio del regime di Porto Franco, per quanto riguarda le operazioni di digitalizzazione, ha dato una mano al processo, consentendo di chiedere maggiori informazioni. «In un primo momento questo suscita qualche protesta, ma poi ci sono i risultati» ha concluso il presidente dell’Autorità di sistema.
Nel frattempo, prosegue il percorso sul tema della comunicazione quantistica, considerato un’offerta in più per il mondo industriale, che si sta avvalendo della collaborazione dei centri di ricerca (Fisica) di Trieste, ma anche di MSC per quanto riguarda gli operatori portuali.
«Il porto di Trieste può essere portato come esempio in Italia» ha detto Luca Abatello, presidente e amministratore delegato di Circle Group, sempre più protagonista in Italia sulle tematiche della digitalizzazione legata a portualità e logistica.
La quantità di traffici su contesti internazionali ha favorito a Trieste le procedure di informatizzazione del sistema, con il tema focale della Dogana. Anche la recente istituzione dell’obbligo di avviso di ingresso per i camion sembra funzionare a dovere.
Ma «anche dal punto di vista marittimo» ha spiegato Abatello, Trieste è protagonista (su mercati come la Turchia e l’Egitto), addirittura con gli anticipi del preclearing in partenza dai porti extra Ue: un caso unico assieme al porto di La Spezia che lo sta sperimentando con il Marocco.
Complimenti al porto di Trieste sono arrivati anche dal presidente nazionale di Fedespedi, Alessandro Pitto, che ha spiegato l’attività dell’associazione nell’affiancare le aziende proprio nella digitalizzazione degli iter amministrativi.