TRIESTE – Due corsie sul confine e stop ai camion a un chilometro e mezzo dal valico di Fernetti prima dell’inizio lavori fissato al 18 febbraio.
È questa l’ipotesi alla quale si sta lavorando tra Italia e Slovenia per porre rimedio alla chiusura parziale della superstrada H4 che attraversa la Valle del Vipacco e che porta fino a Gorizia.
La società slovena DARS (che gestisce la superstrada lungo la valle del Vipacco) inizierà gli interventi tra Razdrto, Vipacco e Aidussina, per ulteriori barriere frangivento, riasfaltatura e rifacimento della carreggiata. I lavori procederanno in più fasi fino alla fine del 2026.
L’impatto economico, occupazionale e sociale riguarderà in primo luogo l’Interporto di Gorizia e tutto l’indotto, comprendente anche gli operatori sloveni. Il passaggio di 200/500 camion al giorno lungo la viabilità ordinaria, consentirebbe perdite accettabili. Resta aperto il problema dei 3500/4000 camion in più che ogni giorno attraverserebbero il confine di Fernetti. Basti pensare che la sospensione del traffico sulla superstrada attuata per la forte bora questa settimana ha generato una fila di 12 chilometri peroprio su quel confine.
Durante l’ultimo incontro in Prefettura a Trieste, si è iniziato a lavorare su un protocollo che consenta alla Polizia slovena di bloccare i camion almeno un chilometro prima del confine e di scaglionarne l’avvio verso il valico, tutt’ora rallentato dai controlli a causa della momentanea sospensione degli accordi di Shenghen. A ridosso del confine, poi, si potrebbero utilizzare due corsie per l’attraversamento, una delle quali riservata proprio ai mezzi pesanti.
La riunione di ieri è stata interlocutoria, anche se è stato programmato un sopralluogo il prossimo 29 gennaio proprio lungo la superstrada slovena H4

Nel frattempo, l’europarlamentare Alessandro Ciriani ha deposito ha depositato un’interrogazione alla Commissione Ue in merito alla vicenda.
Nel sottolineare i danni economici che la chiusura della superstrada porterà con sé, Ciriani ha chiesto alla Commissione Europea di garantire la libera circolazione delle merci, intervenendo con la Slovenia per evitare le conseguenze dello stop o quantomeno delle riduzione del traffico transfrontaliero.