TRIESTE – Sarà una sinergia tra porto e industria l’azione che caratterizzerà il Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana (Coselag), la cui Assemblea dei soci ha approvato l’altro ieri il Piano Industriale per il triennio 2023-2025.
Manca solo il via libera della Regione Friuli Venezia Giulia (di solito poco più di una formalità), per dare il via a una stagione che vedrà integrarsi la città, la sua zona industriale (in sostanza retroporto) e il Porto Franco di Trieste. Coselag vede come socio di maggioranza proprio l’Autorità di Sistema dei porti di Trieste e Monfalcone e fin dalla sua costituzione la mission è sempre stata chiara: sviluppare il territorio attraverso le opportunità fomite dal porto e dai Punti Franchi, oltre che dalle aree industriali.
E così recita il documento appena approvato dall’Assemblea, dove si evidenziano anche gli importanti asset del comprensorio, che vede al suo interno ben 3 stazioni ferroviarie: Servola appena riattivata, Aquilinia in corso di riattivazione e Muggia (sulla quale si interverrà nei prossimi anni). Alla base del comprensorio la Valle delle Noghere dove sta per essere avviato un importante intervento grazie ai 60 milioni di euro del Fondo complementare al Pnrr. I lavori preparatori, fondamentali per l’espansione dello scalo, daranno vita al nuovo Terminal delle Noghere, propedeutico all’investimento che (a breve distanza nell’ex raffineria di Aqulinia) sta per fare il governo ungherese con il terminal multipurpose). Ma Coselag vuole anche bissare il successo dell’insediamento di BAT, con uno stabilimento in via di costruzione che ha scelto Trieste anche per il porto e i suoi collegamenti ferroviari, oltre che per i vantaggi del Punto Franco.
Oggi Coselag conta quasi 900 aziende insediate su circa 810 ettari di superficie di competenza, mentre all’interno dell’area sono ricompresi due Punti Franchi. Il modello proposto (“città-area industriale-porto”) va ora alla sfida delle bonifiche sui terreni contaminati e sugli investimenti in energie rinnovabili, due dei punti fermi del nuovo Piano industriale.